Le Caridina furono classificate da H. Milne Edwards nel 1837, ma in Giappone e Germania questi invertebrati venivano allevati già da molto tempo e grazie a loro si sono diffusi anche in Italia.
Mister Henri Milne Edwuards, Zoologo francese, classificò per la prima volta questi gamberetti d’acqua dolce come Cardinia in un suo manoscritto sulla natura nel 1837.
Le Caridina appartengono alla famiglia Atydae, dell’ ordine Decapoda.
Da qualche anno la febbre delle Caridina ovvero questi gamberetti nani d’ acqua dolce si è diffusa notevolmente, alla stessa specie appartengono anche le Neocaridina anche se si riscontrano alcune differenze.
In commercio esistono varie specie di Cardinia e quasi tutte si riproducono in acquario senza grosse difficoltà, solo le specie tropicali che si riproducono in acqua marina o salmastra potrebbero essere difficoltose a meno che non si prepari una nursery di riproduzione con temperature e valori ottimali, solitamente i loro nomi sono associati al colore della loro livrea, le specie più diffuse sono:
Red Cherry, Red Crystal, Tigher, Biene, White Pearl, Hummel, Zeylanica, Palmata, Cantonensis conosciuta anche come Cardinia Ape, Cardinia Multidentata, Cardinia Breviata, Cardinia Babaulti e Cardinia Denticulata Sinensis, Cardina cardinal chiamata anche SulawesiNeocaridina heteropoda variante Yellow, Blu Ice o il Caradina Gracilirostris ovvero Cardina pinocchio .

Descrizione

Questi gamberetti variano di dimensione tra i 2 cm e i 4 cm, il corpo si divide in 2 parti importanti, la parte testa chiamata Cefalon e il torace chiamato Pereion che insieme formano il Cefalotorace e il Pleon cioè l’ addome, l’ intestino e il solo a percorrere tutta la lunghezza del corpo dai segmenti addominali sino al ventaglio caudale.
I gamberetti possiedono una corazza o esoscheletro che li protegge dai predatori, questo guscio è piuttosto duro e protettivo grazie ad una proteina chiamata Chitina e alla presenza, nella composizione, di sali di calcio e magnesio.
La prima parte, il Cefalotorace comprende: il cervello, il rostro che viene utilizzato anche per riconoscere le varie specie, infatti in alcune risulta essere più grande o pronunciato, gli occhi che fungono da organi sensoriali, le antenne e antennule utili per la ricerca del cibo e per esaminare l’ ambiente che li circonda , i massilipedi che servono per assumere il cibo, 2 chele utilizzate per difendersi dai predatori, 5 paia di pereiopodi che servono per muoversi, il cuore, lo stomaco, la vescica natatoria e la sacca ovarica, il tutto protetto dal carapace ossia una corazza formata da chitina ovvero l’ esoscheletro, la sacca ovarica contiene le uova solo nella femmina.
La seconda parte, l’ Addome comprende: i segmenti addominali chiamati Pleomeri, i pleopodi ovvero appendici natatorie che aiutano i gamberetti a nuotare e nella femmina aiutano ad accogliere e ossigenare le uova, il telson ovvero la coda e gli uropodi.
La chitina o esoscheletro viene sostituito durante la crescita e tale periodo si chiama muta ( l’esoscheletro sostituito sembra a tutti gli effetti un gamberetto ma non contiene nulla al suo interno è completamente trasparente ), in questi tempo l’animale è molto vulnerabile perché l’ esoscheletro ci mette un po’ di tempo ad indurirsi quindi se decidete di tenere i gamberetti in un acquario di comunità fate in modo di allestire la vasca con piante e rifugi in cui potranno ripararsi durante la muta.
Il dismorfismo sessuale è abbastanza evidente in alcune specie più di altre, le femmine sono solitamente più grandi e tozze e hanno visibile la sacca ovarica dietro la testa.
Una cosa molto importante, dopo aver acquistato i gamberetti non inseriteli direttamente nella vasca perché potrebbero ammalarsi o addirittura morire per lo shock, invece inserite il sacchetto chiuso contenete i gamberetti nella vasca in modo da uniformare la temperatura del sacchetto con quella della vasca, questo per circa 10 minuti diopo di chè aprite il sacchetto a fate fuoriuscire i caridina, ricordate che saranno un po’ frastornati quindi ci metteranno qualche ora per ambientarsi e cibarsi.

Per allevare dei Cardina sarebbe sufficiente una vasca da 10 litri circa, ma giusto per un paio di coppie, ma sappiate che ambienti così piccoli possono saturarsi di sostanze azotate come i Nitrati a cui i gamberetti sono molto sensibili, se invece volete allevarne un numero maggiore tipo 6-8 coppie l’ ideale sarebbe una vasca da 30 litri in su, tipo una vasca 40x30x30 cm, la vasca deve avere il coperchio perché alcune specie di gamberetti tendono ad evadere, come le Blu Ice o il Caradina Gracilirostris ovvero Cardina pinocchio, contenenti tubi al neon da 11 w e 15 w, ottimale come illuminazione, non troppo tenue e non troppo forte da costringere i gamberetti a cercare riparo in angoli nascosti.
Come filtraggio utilizzate quelli a spugna, sono più rumorosi e meno potenti ma evitano che le uova e i piccoli appena nati vengano risucchiati nelle griglie di aspirazione, una soluzione alternativa potrebbe essere un filtro potente che aiuti a tenere l’ ambiente più salutare con una calza di nylon come prefiltro,
al‘ ingresso delle griglie.
Per il sub-strato potete scegliere tra quelli denominati “inerti” come il ghiaietto di quarzo, o la ghiaia nera o bianca, in base al colore primario del gamberetto per creare un contrasto oppure il tipo Akadama che è un terriccio drenante non fertile e tantomeno fertilizzato, la sua caratteristica è quella di abbassare notevolmente la durezza dell’acqua di rubinetto, nel giro di due o tre settimane tende a normalizzarsi, inoltre anche con il passare del tempo non tende a compattare, l’ alternativa o della semplice melma oppure foglie secchie di quercia o ketapang.
In un acquario dedicato per gamberetti disponete tronchetti di legno a cui ancorare piante con poche esigenze tipo muschi, Felci di Java che oltre ad essere rifugio per i gamberetti appena nati forniscono microrganismi per il loro sostentamento durante la crescita, piante a crescita rapida come Lemna, Ceratophillum, Egeria densa, Najas Guadalupensis, Anubias, Cryptocorine, Cladophora, Pteridophyte ovvero felci acquatiche e Briofite ovvero muschi acquatici come Microsorum Thors Hammer, Microsorum Pteropus Trident, Riccardia, Monosolenium Tenerum.

Le temperature ideali per l’ allevamento si aggirano dai 10° C sino ai 20° C, arrivando ai 28° C per le specie tropicali, per questo non hanno bisogno di termoriscaldatori, se avete le vasche esposte a luce solare, ricordate che alcune specie hanno seri problemi se le temperature superano i 25° C a causa della minor quantità d’ ossigeno che questa comporta, le specie più a rischio sono le Red Crystal, le Bieni e le Hummel, in questo caso sarebbe buona cosa munirsi di un sistema di refrigerazione per tenere la temperatura costante tra i 20° C e i 22 ° C.
La qualità del’ acqua non è una prerogativa, i Caridina si adattano in acqua neutra, acida e alcalina, se utilizzate acqua di rubinetto fresca verificate che i valori siano PH intorno ai 7,5 e la durezza sia medio alta, purtroppo l’ acqua di rubinetto contiene cloro, sostanza dannosa per i gamberetti quindi fatela decantare ( riposare ) per almeno 24 ore in un angolo vicine al’ acquario in modo da avere più o meno la stessa temperatura, in questo modo evaporerà.
Miraccomando non utilizzate mai acqua calda poiché passando per le tubazioni potrebbe staccare piccoli residui di ferro, zinco, piombo e rame che potrebbero uccidere i vostri gamberetti l’ ideale sarebbe utilizzare acqua di osmosi aggiungendo sali minerali, oppure biocondizionatore utile a neutralizzare metalli e cloro, il PH ideale deve esere tra i 6,5 e i 7,5.
Per tenere sempre ottimali i valori dell’acqua sarebbe buona abitudine mantenere una buona ma non esagerata ossigenazione ed effettuare piccoli ricambi settimanali oppure il 20% del totale ogni 10 giorni circa
Se desideriamo un acquario di comunità, questi gamberetti possono essere un’ ottima squadra di pulitori, infatti si nutrono di alghe, resti di piante secche o marcite, resti di animli defunti, i compagni di vasca ottimali sono pesci tipo Guppy, Cyprinidi, Otocinclus, Pangio, Corydoras Pygmaeus, Boras Maculata e Endler, evitate di inserire nella vasca potenziali predatori quali, Scalari, Ciclidi o Caracidi che per loro natura si cibano di gamberetti, se volete abbellire di più la vasca potete aggiungere Chiocciole e Lumache come Planorbarius Red, Planonbarius Pink e le Ampullarie.

La Muta

I gamberetti crescono in tutto l’ arco della loro vita, crescendo il loro guscio diventa stretto quindi a intervalli regolari viene sostituito, questo passaggio si chiama “ muta “.
In questo periodo il gamberetto diventa molto vulnerabile poiché il corpo risulta essere molto delicato, infatti il guscio è morbido ed estensibile, quindi si ritira in una grotta o comunque in un nascondiglio protetto da possibili predatori i quali possono risultare anche esemplari della stessa specie perché in questo frangente non vengono riconosciuti come loro simili.
Dopo alcuni giorni, avvenuto l’ indurimento del nuovo guscio, il gamberetto riprende la sua vita regolare sino alla prossima muta.
L’ esoscheletro o guscio sostituito è spesso scambiato per un gamberetto morto ma potete appurare che sia un muta dal fatto che risulta essere completamente trasparente, tuttavia non và rimosso dalla vasca perché il gamberetto se ne ciberà perché è fonte di preziosi sali per la ricostruzione del nuovo guscio.

Illuminazione e Temperature

Per quanto riguarda l’ illuminazione vale il discorso sopracitato non esagerate con la potenza dei neon per evitare luci troppo intense, per le temperature, dipende dai paesi di provenienza, i valori del’ acqua sono molto importanti se vogliamo allevarli in vasche di comunità, vi proponiamo quelli più robusti e i valori a loro associati:
Red Cherry- GH 8-15, KH 6-10, PH 6,5-7,5
Cardinia Multidentata – GH 2-12, KH 6-10, PH 5,5-6,5
Neocaridinia Palmata – GH 8-15, KH 6-10, PH 6,5-8,5
White Perl – GH 6-10, KH 4-8, PH 6-7
Neocaridina Heteropoda variante Yellow – GH 8-15, KH 6-10, PH 6,5-7,5

Alimentazione

Il Cardinia è un gamberetto onnivoro, il cibo và somministrato un pochino tutti i giorni, se esagerate potrebbero riscontrare problemi intestinali, cercate di variare la dieta con pezzettini di carne o pesce, fiocchi o pellet per pesci da fondo e invertebrati, larve di Artemia, verdure sbollentate come zucchine, piselli, spinaci, carote, peperoni, alimenti a base di alghe, foglie di ortica o di terminalia.

Riproduzione

Come tutti i gamberetti le Caridina sono Ovipare.

La riproduzione avviene quando il gamberetto è maturo sessualmente cioè dopo circa 3 mesi dalla nascita, è abbastanza facile basta creare le giuste condizioni ambientali, una vasca da 10 litri potrebbe essere sufficiente, i valori ideali per la riproduzione sono i seguenti: PH 6,5-7,5, temperature tra i 20° C e i 24° C, acqua mediamente dura.
Una volta ttenute le giuste condizioni la femmina nell’ arco di un mese farà maturae le uova all’ interno della propria sacca ovarica, lo noterete dalla striscia nera che apparirà tra il rostro e il torace, quando le uova risulteranno mature la femmina effettuerà la muta e in questo frangente rilascerà al’ interno della vasca i feromoni che richiameranno i maschi per l’ accoppiamento.
A questo punto tutti i maschi presenti lotteranno per potersi aggrappare alla regione cervicale della femmina dove sono depositate le uova e il fortunato vincitore potrà far aderire ad essa i propri sacchi di sperma, detti anche Spermatofore gelatinose, al ricettacolo seminale femminile queste sciogliendosi feconderanno le uova.

Quando questo avviene le femmine fanno scivolare le uova al di sotto del’ addome attaccate ai pleopodi, questi vengono mossi continuamente dai 20 ai 30 giorni circa per ossigenare le uova ed evitare che ammuffiscano, in questo frangente le uova da scure diverranno trasparenti, al termine di questo periodo le uova si schiudono e ne fuoriescono dei gamberetti completamente formati lunghi 1 mm, tranne nelle Cardinia Multidentata ( ex Cardinia Japonica ), questa specie, prima della completa formazione deve attraversare lo stadio larvale .
I primi giorni di vita questi piccolini saranno disorientati e diventare facile preda, per questo ricordate di allestire molti rifugi, ma dopo alcuni giorni cominceranno a muoversi e nutrirsi tranquillamente dei microrganismi presenti su piante, arredi e substrato.

Visualizzazione di 5 risultati