L’Haypnaceae è una grande famiglia di muschi cosmopolita, si diffonde in tutto il mondo. Il primo nome utilizzato per la famiglia fu Elmeriobryum e venne usato per la prima volta dal Botanico Finlandese Viktor Ferdinand Brotherus nel 1913 per due specie di muschio delle Filippine, sino al 1925 non vi erano che descrizioni generiche , nel 1986 si suggerì che tutti i nomi asiatici di questa specie entrassero a far parte della stessa famiglia.

Dal 1913 ad oggi sono state pubblicate diverse riviste scientifiche che parlano di questo argomento, a tutt’oggi ci sono poche classificazioni, le notizie sono incerte per quanto riguarda la coltivazione sommersa, ma di una cosa si è sicuri, ci sono ancora molte varietà sconosciute.

Una prima catalogazione di specie può essere fatta in base alla morfologia: alla struttura dei gambi e delle foglie chiamati anche “fillodi”, in base alla forma che assume una volta cresciuta, anche se comunemente tutti i muschi vengono chiamati erroneamente Muschio di Giava in realtà i nomi sono tantissimi, Muschio di trecce, Muschio di pettine, Muschio di seta, Muschi di piume, Muschio di Natale, Muschio di Taiwan, Muschio Eretto, Muschio di Singapore, Muschio di Salice, un’altra catalogazione va in base alle caratteristiche dello sporofito, steli filamentosi che contengono al loro apice una capsula contenente le spore di riproduzione. Solitamente i muschi sono caratterizzati da un nervo corto e doppio, da foglie che cambiano in base alla specie, dalle foglie dritte, lanceolate, triangolari, plicate, lineari e acuminate.

Quasi tutte sono ricurve su di un lato del gambo verso il basso per ancorarsi al substrato. In alcuni casi formano una struttura di foglie intorno alla base dando vita a prati o tappeti densi, ciuffi e cespugli. Alcune specie sono nane altre crescono ma di pochi cm e le più variegate sono originarie dei tropici.   Le foglie sono 10\20 volte più lunghe che larghe con estremità appuntite, le cellette alla base delle foglie sono differenti , a volte sono rotonde a volte quadrate, con pareti cellulari molto spesse, data la loro importanza per il trasporto dell’acqua e delle sostanze nutritive, sono molto delicate e devono essere protette e preservate il più possibile dall’ essiccamento, anche se lei stessa provvede ad arrestare la crescita abbassando il tasso metabolico così da sopravvivere senza causare danni permanenti a causa della disidratazione.

I muschi come detto crescono più in larghezza che in altezza e la loro misura varia in base alla provenienza, in Nuova Guinea le piante sono larghe 2-3 mm, in Centro America 1-1,5 sino a 7 mm, in Asia 0,5 mm. Gli steli sono di solito biforcati, spesso ramificati, irregolari, striscianti o eretti, con numerosi rizoidi, piccole radici con cui si aggrappano al substrato assorbendo acqua.   Questa pianta si adatta ai nuovi ambienti anche se molto diversi dall’originale, ma questo rende la crescita più lenta, ci possono mettere anche mesi prima di ricominciare a crescere. La cosa importante è non stressarli con cambiamenti di valori repentini, dategli il tempo necessario per l’adattamento.  Fate in modo che i valori rimangano stabili il più possibile, così la pianta crescerà correttamente e si propagherà in maniera uniforme. I muschi non riescono a ricavare carbonio dai bicarbonati quindi dovrete farlo voi inserendolo costantemente sotto forma di CO2.

Habitat

I muschi come precedente detto si trovano ovunque nel mondo le versioni acquatiche, vivono per lo più a pelo d’acqua dove il tasso di umidità ha valori molto alti o sott’acqua, in acqua dolce o marina, la troviamo aggrappata al terreno a rocce o tronchi.  Le varietà più conosciute dagli acquariofili provengono dal Guatemala, El Salvador, Costa Rica, Scozia, Inghilterra tutta, Irlanda, Asia e Isola di Wight.

Inserimento in Acquario

I Muschi sono molto facili da coltivare per la loro adattabilità, le molteplici utilità e il fatto che non hanno bisogno di molta luce. La loro versatilità nell’utilizzo da vita a bellissimi e suggestivi paesaggi, possiamo creare prati o alberelli, potete utilizzarli insomma in modo creativo creando layout originali. Potete utilizzarli tanto nei grandi acquari quanto nei piccoli creando dei veri e propri microcosmi acquatici, economicamente abbordabili anche quelli poco costosi vi daranno comunque grandi soddisfazioni. Possono tappezzare anche arredi ma soprattutto i filtri presenti nella vasca di cui non volte far notare la presenza. Molto apprezzato da chi vuole allevare Caridina (gamberetti) ottimo supporto per nascondere uova durante la riproduzione dei pesci e supporto nutritivo per i giovani avannotti poiché il loro microcosmo produce micro organismi utili per la loro crescita.

Illuminazione e Temperature

In natura vivono in condizioni di illuminazione diversa, dal sole intenso all’ombreggiato, in un acquario d’acqua dolce può andare bene anche una illuminazione medio bassa, ma se vogliamo che abbiano una crescita veloce e rigogliosa ottimale è l’esposizione a luce diretta e intensa. I valori del PH si aggirano tra 5 e 9, dipende dalla specie. La durezza dell’acqua medio- alta, le temperature variano dai 20°C ai 30°C, il genere Taxiphyllum può superare anche i 30°C, l’apporto ottimale del CO2 per stimolare la crescita dovrebbe essere di 25-30 mg per litro, se i valori sono più bassi crescerà molto più lentamente,

Crescita e Riproduzione

I muschi possiedono organi sessuali sia maschili che femminili , spesso non visibili ad occhio nudo ma solo in laboratorio. Nello specifico gli organi maschili liberano le loro cellule spermatiche, che penetrano nell’organo sessuale femminile fecondando gli ovuli al loro interno, una volta fecondato l’organo femminile completa il suo ciclo riproduttivo dando origine allo sporofito, stelo orizzontale o obliquo raramente in posizione verticale, dall’aspetto filamentoso e setoso, che contiene al suo apice una capsula contenente le spore di riproduzione. Le spore mature di forma sferica, finemente papillose e raramente lisce, si liberano grazie al distacco di un piccolo coperchio o cappuccio sulla capsula si depositano sul substrato dando vita a nuove piante. Esistono in natura alcune specie che non si riproducono per spore ma per propagazione clonale, cioè dal distacco di parti vegetative già esistenti formando una popolazione di cloni geneticamente identiche alla pianta madre.

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