Prima di parlare delle descrizioni di questa specie dovete sapere che ogni categoria si distingue non solo dalle caratteristiche ma anche dalla storia della sua nascita, sì perchè  la forma selvatica originale ha la testa nera, il corpo di un colore verde-blu iridescente,la pinna dorsale blu non molto lunga e la pinna anale rossa; ogni nuova categoria di forma e colore non è altro che un ibrido ricreato dopo attente selezioni sino ad ottenere le tantissime varietà oggi conosciute. È un pesce d’acqua dolce dal corpo vagamente cilindrico e robusto, voracità, brillantezza dei colori, pinne con bordi netti e vivacità sono sintomi di un Betta Splendes in buona salute. Come tutte le specie di questa famiglia, grazie ad un organo chiamato “ labirinto”, sono in grado di respirare ossigeno direttamente abboccando aria alla superficie, sopportando così anche acque poco ossigenate. Generalmente il maschio si contraddistingue per il corpo compresso lateralmente e la bocca situata nella parte superiore del muso, 3 pinne molto lunghe dette “ a velo” , anale caudale e dorsale e 4 più corte, 2 ventrali e 2 pettorali. La femmina è rispettivamente più piccola e le sue pinne egualmente piccole, tra le varie specie il maschio della specie Plakat dalle pinne corte, somiglia molto alla femmina ma si può distinguere dalla pinna anale che nel maschio Plakat è trapezoidale mentre nella femmina è rettangolare, le pinne ventrali più lunghe nel maschio e più corte nella femmina, il ventre femminile è più pronunciato rispetto al dorso dovuto ad una escrescenza sferica tra le pinne ventrali detta ovopositore tipico femminile. In commercio ne esistono di svariati colori ma la più rara è la colorazione originaria: la femmina ha un color sabbia dai riflessi metallici e 2 fasce orizzontali rosse poco visibili, il maschio ha la testa nera ed il corpo di un bellissimo color verde azzurro metallico e le pinne lunghissime dalla base rossa con riflessi metallizzati verdi e blu, Le dimensioni variano in base alla lunghezza delle pinne, dai 4 – 5 cm per le femmine ai 6 – 9 cm per i maschi. In origine il Betta Splendens veniva chiamato Plakat che letteralmente significa “ pesce che morde” ora questo nome contraddistingue la specie a pinne corte. La loro fama di pesci combattenti è determinata dall’indole territoriale dei maschi che arriva ad essere pericolosamente aggressivo, per questa ragione i Thailandesi gestiscono delle vere e proprie battaglie tra pesci combattenti, con prolifici giri di scommesse, durante le quali riducono lo spazio nella vasca affinché i 2 esemplari maschi , visto la loro indole, sono costretti a combattersi a suon di testate e morsi, purtroppo l’esemplare che si arrende spesso muore ma anche il vincitore non ha lunga vita, infatti in alcuni casi, dopo qualche tempo deperisce fino alla morte. Oltre allo svago questi combattimenti arrivano a determinare quali sono gli esemplari maschi da cui possano poi nascere avannotti che erediteranno il carattere combattente del genitore. In natura i combattimenti veri e propri non portano alla morte poiché i maschi si limitano a mostrare un atteggiamento minaccioso con la tensione delle pinne e gli opercoli branchiali volutamente spiegati per mostrare il sottogola ampio e vivacemente colorato, affiancandosi al rivale così da valutare l’impotenza dell’avversario. È affascinante vedere questa “ battaglia “ che comunque non dura molto, i maschi si studiano per alcuni momenti, poi cominciano a “ beccarsi “ e scappare per poi riprovare fino a quando il più debole lascia il territorio sconfitto. Questo tipo di minaccia è rivolta a qualsiasi esemplare maschio che inconsapevolmente entra nel territorio di un Betta Splendens, a questo proposito è consigliato l’inserimento nella vasca di quest’ultimo solo alla fine, in modo che non abbia tempo di appropriarsi di tutto ciò che è presente nell’acquario, allontanando minacciosamente chiunque si avvicini. Anche la femmina può diventare pericolosamente aggressiva ma solo in prossimità della riproduzione.

Origini e Habitat

Questo pesce è originario della Malesia e dell’antico regno del Siam , oggi Thailandia, è molto diffusa nel Sud Est Asiatico più specificatamente nel fiume Mekong, tra la Cambogia, la Thailandia e Laos, nel Sud America più specificatamente tra la Repubblica Dominicana, Brasile e Colombia ed inoltre tra Indonesia e Singapore. La troviamo in acque stagnanti, specchi lacustri, canali, risaie e aree fluviali con acque poco correnti.

Allestimento della vasca

Evitare acquari di piccole dimensioni, per 1 solo pesce Betta Splendens basta una vasca da minimo 10 litri, per una coppia ce ne vogliono almeno 100 litri poi, più grande è la vasca e meglio vivono questi pesci, evitare piante con radici esterne o che possano emettere sostanze velenose, ma preferibilmente piante alte galleggianti dalle numerose foglie e dalle ampie dimensioni, alcuni esempi: le Mangrovie ( che oltre ad essere ottimo nascondiglio all’interno delle radici, funzionano anche come filtro naturale dell’acquario assorbono materiali organici, fosfati e nitrati), la Riccia Fluitans che lasciata galleggiare naturalmente in superficie forma grandi cuscini verdi, ottimi per la costruzione del nido di bolle e ottimo nascondiglio per i piccoli avannotti e ancora Ceratophyllum Demersus, Rotala Rotundifolia, Salvinia Higrophyla, Limnophyla Sessiflora, Bacopa Caroliniana,Altemanthera Rosaefolia. Il sub strato deve essere di circa 5 cm, ghiaia di grana fine dai colori verde, marrone, blu o sabbia color ambra, evitate il sub strato di colore bianco, scegliete decorazioni carine ma tattiche come rifugi, tronchi costruzioni, castelli, vasi in terracotta ma fate molta attenzione affinché non ci siano parti taglienti perché le pinne dei Betta potrebbero lacerarsi. Il flusso dell’acqua deve essere tenuto al minimo,

La non considerazione di questi consigli potrebbero essere dannose per la sopravvivenza della specie. Quindi a questo proposito si consiglia: per 1 solo maschio e altri pesci, un vasca di circa 40 lt minimo, per 1 maschio, 2 femmine e altri pesci, vasca di circa 150 lt minimo, evitare la convivenza con pesci delle specie: Neon, Cardinali, Ciclidi e Trichogaster che oltre ad essere anch’essi territoriali hanno l’abitudine di mordere le pinne dei Betta Splendens. Evitare anche i Guppy perché potrebbero essere facilmente predati dai Betta. Meglio sarebbe la convivenza con altri Ciprinide dall’indole tranquilla o Pangio Kuhlii o Botia Sidthimunki con cui vivono tranquillamente. Ultimo ma non meno importante munirsi di un coperchio per l’acquario perché spesso questo pesce ha l’abitudine di saltare fuori dalla vasca e per mantenere l’acqua sovrastante della vasca calda e umida affinché il pesce non inali aria più fredda e non si ammali a causa del labirinto infiammato.

Illuminazione e Temperature

Questa specie non ha bisogno di molta luce per questa ragione sarà fondamentale inserire molte piante galleggianti che oltre a procurare ombra saranno ottimali come nascondigli e ripari durante la riproduzione.

È consigliato trattare l’acqua del rubinetto con acqua di osmosi e lasciandola riposare per almeno 24 ore, acidificanti naturali tipo le foglie di Catappa che si trovano facilmente in commercio che rilasciano un’alta quantità di acidi umici e tannini molto utili sia per ottenere i giusti parametri di PH pari a 7 e durezza dell’acqua pari a 8 sia per l’effetto protettivo sulla mucosa dei pesci e l’azione battericida, la temperatura dell’acqua non deve mai essere inferiore ai 23° ma essendo pesci tropicali la temperatura ottimale varia da 25° e 30°, i ricambi dell’acqua vanno fatti con regolarità 1 volta alla settimana cambiando almeno il 30-50 % dell’acqua presente inserendo l’acqua nuova alla stessa temperatura presente nella vasca per evitare shock termici ai pesci presenti, per questa ragione si consiglia di munirsi di un buon filtro biologico per garantire una buona qualità dell’acqua.Le dimensioni della vasca devono essere grandi.

Alimentazione

Questi pesci sono prevalentemente insettivori ma si possono alimentare con

  • alimenti vivi: Dafnie,Ostracodi,Artemie,Chironomus, Grindal, Micronomus, Anguillole dell’aceto.
  • Alimenti congelati: Artemie, Chironomus, Uova di aragosta.
  • Alimenti vegetali: Piselli, Spinaci sbollentati, Aglio finemente tritato e mescolato agli alimenti, ha ottime proprietà antiparassitarie, antifunginee e rafforza il sistema immunitario.
  • Alimento granulato: Larve di insetti, Spirulina e simili, Vitamine.
  • Liofilizzati: Artemie, Chironomus che vanno reidratate prima della somministrazione.

Una dieta non appropriata può compromettere la salute del pesce, con costipazione della vescica natatoria, spesso in maniera irreversibile. La dieta deve essere equilibrata e variegata, si consiglia, per una dieta ottimale di decidere quali alimenti somministrare per ogni giorno della settimana.

Allevamento e Riproduzione

L’ allevamento non è difficile basta seguire i consigli basilari, evitare la convivenza con altre specie aggressive o territoriali e inserire un maschio con più femmine, mantenere le temperature dell’acqua tra i 25°- 27° e se desideriamo farli riprodurre aumentare le temperature tra i 29° – 30°. In natura la riproduzione avviene nella stagione delle piogge. In cattività la riproduzione si avrà ricreando le condizioni ideali cioè alzando la temperatura dell’acquario tra i 27° e i 29°C. Affinchè si riproducano devono avere un’età compresa fra i 7-8 mesi, avere più o meno la stessa taglia o il maschio leggermente più grande, somministrare 3 pasti al giorno ma senza esagerare nelle quantità di cibo vivo e congelato, dedicare una parte della vasca a nursery separandola dal resto con apposito separatore che servirà per la riproduzione, l’allevamento da parte del maschio e dopo averli separati dai genitori, la crescita degli avannotti per almeno 6-7 settimane. Sarebbe consgliabile una vaschetta trasparente depositata all’interno della vasca senza sub strato di ghiaia, piante di Catappa e Terminalia che diffondono tannini dall’effetto antibatterico e previene l’ammuffimento delle uova e frammenti di vasi rovesciati per le femmine che devono sfuggire alle proposte aggressive ed espansive dei maschi. Con le giuste condizioni quando il maschio vedrà una femmina pronta comincerà a preparare il nido di bolle caratteristica degli Anabantidi, si tratta di bolle di saliva impastati e rilasciati uno accanto all’altra sino a costruire un vero e proprio corpo compatto e schiumoso attaccato a piante galleggianti, a cui ancorerà le uova. A questo punto comincerà la prima fase del corteggiamento, il maschio comincerà ad esibirsi passandole accanto svariate volte esibendo le pinne e i colori sino ad attirarla sotto il nido. Potrebbe capitare che all’inizio la femmina sia un po’ riluttante ma il maschio cercherà di convincerla mordendole le pinne e il corpo, con femmine più ostinate può succedere che il maschio insista fino ad ucciderla, per questo è consigliato un arredamento con molti nascondigli in cui possano, quest’ ultime , trovare riparo, molto raramente potrebbe anche verificarsi il contrario, cioè che sia la femmina la più insistente e aggressiva. Quando la femmina deciderà di concedersi si porterà sotto il nido e quì comincia la seconda fase del corteggiamento meno aggressiva ma molto affascinante e sensuale, il maschio avvolgerà la femmina nelle sue pinne in posizione verticale, ( fate attenzione , se vi accorgete che succede in posizione orizzontale vuol dire che sono in fase di stress e l’accoppiamento potrebbe non andare a buon fine, quindi separateli e attendete 2-3 giorni prima di ritentare), girandola in posizione supina, i primi abbracci potrebbero essere impacciati e senza uova ma dopo diversi tentativi le uova cominceranno ad essere rilasciate dalla femmina tramite l’ovopositore, il maschio emetterà lo sperma fecondandole, sappiate che ad ogni accoppiamento si può verificare la deposizione di circa 500- 600 uova per questo si consigliano grandi vasche, le uova sono di color bianco opaco con una goccia di sostanza oleosa che serve per tenerle ancorate al nido, la misura varia da 0.6 mm ad 1 mm circa, una volta cadute il maschio le recupererà con la bocca depositandole sotto al nido. Poco elegantemente , quando la femmina avrà esaurito la deposizione delle uova il maschio la scaccerà brutalmente dal nido perché la vede come una possibile minaccia ( per questa ragione si consiglia di dividerla con un separatore all’interno della vasca ricavando una nursery per il maschio e le uova). Il maschio si prenderà cura delle uova da solo, incessantemente sia di giorno che di notte sistemandole in continuazione, aggiungendo nuove bolle, mangiando quelle ammuffite o non fecondate, spostandole da una parte all’altra della vasca. Tenendo la temperatura costantemente a 29° C, dopo 2 giorni le uova si schiuderanno dando alla luce gli avannotti appesi al nido in posizione verticale, se dovessero cadere il maschio li recupera con la bocca e li risputa nelle bolle. I piccoli avannotti si nutriranno del sacco vitellino e dopo circa 3-4 giorni cominceranno a nuotare orizzontalmente e autonomamente solo allora il maschio smetterà di prendersi cura di loro non considerandoli più figli ma prede. A questo punto è consigliato togliere anche il maschio dalla nursery.  Potrebbe capitare che alcuni piccoli Betta presentino delle malformazioni gravi tipo pinne storte o deformi , questo tipo di deformazioni fà soffrire il pesce, dovete prendere in considerazione l’idea di sopprimerli affinché non soffrano ulteriormente. Per la 1 settimana è sufficiente nutrire i piccoli con anguillole dell’aceto per passare poi ai naupli di artemia salina per almeno 6-7 settimane. I piccoli avannotti Betta sono attratti dal cibo vivo , in mancanza di questo si possono avere diversi ritardi nella crescita se non addirittura diverse perdite , non eccedete con il cibo e se vi sono delle rimanenze del giorno prima è bene toglierle affinché l’acqua non diventi inquinata, questo porterebbe alla morte dei piccoli, dopo circa 2-3 mesi comincerete a vedere l’indole combattiva e territoriale dei maschi e dovrete separare i grandi dai più piccoli.

bettiera 3

Bettiera a 3 vasche

Nido di bolle

Accoppiamento

Accoppiamento

avannotti betta

Avannotti Betta

Materiali utili:

  • 1 acquario da 100- 200 litri per la coppia o 2 acquari da 50 litri separati per adulti
  • 1 vasca di riproduzione con coperchio e illuminazione da 40 a 200 litri circa
  • 2-3 divisori in vetro per acquario
  • 1 filtro regolabile
  • 1 pompa movimento acqua a bassa potenza
  • 1 termoriscaldatore
  • 1 retina da scimmia di mare ( per spostare i betta che sono molto delicati)
  • medicinali per pesci, Maroxy, Bettafix, Ampicilin o altri
Filtro regolabile

Filtro regolabile

pompa movimento acqua

pompa acqua

Retina per scimmie di mare

Retina

Termoriscaldatore

Termoriscaldatore

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