La Farlowella è una sottofamiglia dei Loricaridae dell’ordine dei Siluriforme, comunemente chiamato Pesce gatto Farlowella, Pesce Bastone, Whiptalis, ci sono ben 27 specie in questa sottofamiglia che si trovano distribuite in tutto il Sud America ma solo 2 sono conosciute la Farlowella Acus, Farlowella Sturistoma sp. e la Farlowella Gracilis, di cui la prima è gravemente in pericolo d’estinzione e la meno commercializzata, in acquariofilia sono ancora poco diffuse ma la più quotata è la Farlowella Vittata. Il loro nome deriva dal Botanico Statunitense dell’Università di Harvard, che lo scoprì, William Gilson Farlow.

Tra tutte le specie di pesci per acquario la Farlowella è esperta in mimetizzazione, tipo camaleonte, per la loro conformazione e colorazione, se rimangono immobili su di una pianta può essere facilmente scambiata per un ramo oppure quando si spostano da un ramo scuro ad uno chiaro cambiano rapidamente colore e la striscia nera longitudinale scompare e riappare quando torna su di un ramo scuro, esistono anche esemplari di colore grigio ardesia.

Si muovono come i cavallucci marini, o come la Whiptalis, lucertola americana dalla coda lunga ed esile con un carattere attento e un’ andatura a scatti, cioè saltando, il loro nuoto, se così si può chiamare, è da osservare, si muovono ondulando il corpo e dandosi propulsione con la pinna caudale. La coda è scarna. Il corpo è sottilissimo e allungato, ricorda un bastoncino o un ramoscello di legno, coperto da squame osee che servono da protezione, ma che rendono il corpo molto rigido, questa rigidità rende i loro movimenti alquanto buffi e si muovono saltellando, per questa ragione non sono per niente grandi nuotatori, il corpo della femmina è più pieno perché dovrà portare le uova, inoltre il suo apparato genitale si presenta come una pretuberanza cilindrica, piatta e tozza rispetto a quella maschile.

La colorazione è sul marrone dal chiaro allo scuro, al nero, con 2 strisce longitudinali che partono dal rostro,(parte anatomica prolungata in avanti oltre la bocca) passando sopra agli occhi e finendo alla coda, che vengono interrotte sul peduncolo caudale, le pinne sono piccole e arrotondate trasparenti e fittamente puntinate di colore scuro, la pinna caudale è formata da 2 lobi filamentosi ben distinti uno dei quali è più lungo dell’altro, il naso è stretto e allungato, con la punta arrotondata, il così detto “ rostro” che nella femmina adulta è liscio invece nel maschio è ricoperto da una finissima peluria, il rostro è provvisto di un aculeo praticamente invisibile ad occhio nudo, per questo è consigliato non utilizzare i classici retini per catturarli ma utilizzare retini bianchi dalla maglia ultra fine e morbida, oppure prenderli per il peduncolo codino facendo molta attenzione.

Questo pesce non aspira aria dalla bocca ma dalle aperture branchiali, dove l’acqua entra e fuoriesce alternativamente, in alcuni esemplari i maschi hanno lunghe spine sulle branchie o opercoli, utilizzati solitamente per difendere il proprio territorio durante le battaglie con altri maschi.

La bocca a ventosa ha piccolissimi dentini affilati, li aiutano a raschiare, per nutrirsi di alghe dalle piante, dai legni, dai sassi e dagli arredi, oltre alla patina che si forma sui vetri, sono dolci e pacifici un supplemento gradevole per ogni acquario di comunità.

Gli occhi sono protetti da una membrana che viene regolata per far filtrare solo una sottilissima lama di luce, ricordano vagamente gli occhiali degli eschimesi Inuit che utilizzano per proteggersi dal fastidioso riverbero del sole che riflette sul ghiaccio.
Come la maggior parte di questi pesci, sono attivi di notte, mentre durante il giorno è facile trovarli nascosti in fessure, tra le piante o tra le rocce.

Le dimensioni variano in base alla specie, dal più piccolo di 6 cm circa al più grande, il Farlowella Nattereri che può raggiungere i 26-27 cm. Se tenuto nei giusti valori e in buone condizioni, questo pesce può vivere oltre 10-15 anni, se dovesse dipartire prima le ragioni sono legate ai valori non giusti, agli spostamenti che spesso non sono graditi o alla presenza di farmaci e sostanze chimiche o irritanti.
Prima che ciò avvenga potete osservare il loro comportamento, solitamente scelgono una foglia o un oggetto vicino alla superficie dell’acqua, rimangono immobili con il rostro sporgente fuori dall’acqua nel tentativo di assumere più ossigeno, a questo segnale la cosa migliore da fare è sostituire una buona parte dell’acqua presente nella vasca, dal 35% al 50% circa.
L’ acquario ideale può essere piccolo per una coppia 50x30x30 cm non molto profonda, oppure più grande per comunità 80x50x50 cm e oltre, essendo pesci molto sensibili ai movimenti repentini e ai cambi di habitat sono consigliati ai soli esperti, che possono garantire loro le condizioni giuste per stare bene in salute.
Il sub strato deve essere fine o extra fine, di colore scuro, hanno bisogno di acqua molto ossigenata, con movimento medio alto, possibilmente direzionato lungo uno dei vetri dell’acquario in modo che possano ancorarsi e farsi massaggiare dalla corrente, acqua leggermente acida, ampio spazio di movimento, arredato con piante, tronchi, rocce ben levigate, quando fate manutenzione o potatura fate molta attenzione e controllate bene tutto ciò che toccate, perché essendo pesci mimetizzatori potreste non vederli e tagliarli o gettarli per errore.

Essendo pesci molto timidi evitate di inserirli in vasche con pesci molto aggressivi, se hanno meno di un anno e avendo una crescita molto lenta, la loro “armatura di protezione” potrebbe non essersi ancora sviluppata completamente e quindi potrebbero essere molto vulnerabili agli attacchi di pesci predatori.
I migliori compagni potrebbero essere i Corydoras, Apistogramma e Mikrogeophagus, Paracheirodon e Tetra.
Quando sostano con la bocca a ventosa sui vetri potete osservare il ventre, che insieme al rostro e la pinna caudale, si differenzia tra le specie, ad esempio la Farlowella Vittata è molto simile alla Farlowella Acus, con cui spesso viene confusa, hanno entrambe il rostro corto e la pinna caudale ha la stessa forma, 2 lobi e profondamente incisi, le squame sono disposte su 2 file ordinate, nella Farlowella Gracilis i 2 prolungamenti dei lobi sono più lunghi e filiformi e le squame sono disposte in più file in modo disordinato.
Importantissimo: al momento dell’acquisto controllate che il pesce sia sano, quando sarete a casa non versate il contenuto direttamente in vasca come si fa solitamente, come detto è molto sensibile ai cambiamenti, quindi inserite il sacchetto aperto galleggiante a pelo d’acqua in modo che si adatti alla temperatura, versate ogni tanto un po’ d’acqua della vasca per abituarli ai nuovi valori, tutto ciò per circa un’oretta, alla fine trasferite solo i pesci nell’acquario ma non l’acqua del negozio, che potrebbe avere lumache o parassiti, quest’operazione è un po’ noiosa ma potrà garantirvi la buona salute dei nuovi ospiti.

Habitat

Originaria del Sud America prevalentemente nella regione Amazzonica, Venezuela, Orinocp, Paranà, vivono nei fiumi costieri dello scudo della Guyana e dello scudo Brasiliano, in zone alluvionate e paludi, in natura , a seconda della specie le dimensioni variano dai 20 cm ai 27 cm, sono pesci timidi che non amano la luce intensa infatti è difficile vederli alla luce del giorno, essendo predati spesso da uccelli e pesci di grandi dimensioni, loro preferiscono il crepuscolo e si muovono volentieri durante la notte.

In acquario le dimensioni sono inferiori  ed è facile vederli girare per la vasca anche durante il giorno ma solitamente tra le radici delle piante o tra gli arredi.

Illuminazione e Temperature

Illuminazione medio-bassa oppure con piante galleggianti o a foglia larga per ombreggiare o ancora anfratti e nascondigli, temperature dai 20° C ai 26° C, non amano le alte temperature per questo, nel periodo estivo, è meglio fornirsi di un buon sistema di raffreddamento, PH da 6,5 a 8,5, acqua di durezza media, molto ossigenata e con movimento medio alto.

Alimentazione

Sono Onnivori ma l’ideale sarebbe una dieta vegetariana.
Non sono bravi competitor per quanto riguarda il cibo, quindi si consiglia un controllo e un approvigionamento stabilito 2 volte al giorno, hanno bisogno di un fabbisogno giornaliero di alghe, non somministrate cibo non adatto a loro, se non state attenti questi pesci purtroppo moriranno di fame.
Mangeranno i residui di cibo sul fondo vasca ma è bene aggiungere alla dieta verdure fresche crude ma appesantite legandole ad un sasso, rimarranno frasche, turgide e non perderanno tutti i loro nutrienti e sali minerali, come spinaci, lattuga, zucchine, piselli, foglie di quercia o di Catappa, pignette di Ontano e cortecce indispensabili al buon funzionamento del loro apparato digerente e al loro benessere, pellet vegetali, pastiglie per i Corydoras sono molto gradite e dei wafer alle alghe, ricordate che questi pesci non mangiano alghe nere o scure, ma in caso di necessità potrebbero mangiare le vostre piante. Predano volentieri uova e carcasse di pesci morti.

Riproduzione e crescita

Non è facile l’allevamento ma può succedere che si riproducano in cattività, il problema maggiore è legato agli avannotti perché sono difficili da alimentare e far crescere.
Per capire se sono sessualmente pronti bisogna aspettare almeno i 2/3 anni di età, la femmina avrà il corpo più gonfio, il maschio sarà più grande, avrà il muso più pronunciato, svilupperà piccoli denti e piccole setole, i maschi presentano inoltre dei “ denticoli dermali “ (piastre basali tra epidermide e derma dalla quale spunta un dentino smaltato con la punta rivolta verso la coda), che sono visibili ad occhio nudo su entrambi i lati del rostro, mentre la femmina ha il rostro liscio, inoltre 2-3 giorni prima della deposizione l’ ovidotto è ben visibile.
Essendo di difficile riproduzione in cattività è meglio preparare un acquario per la deposizione.
Questo pesce si riproduce solo se la temperatura dell’acquario è di circa 26° C, il valore del PH tra 5 e 7, acqua ambrata e non troppo mossa ma ossigenata bene, si riproducono tra Luglio e Agosto, hanno bisogno di molte piante ad alto fusto e soprattutto alghe contenenti microorganismi per l’alimentazione degli avannotti, il substrato di sabbia, radici di torbiera per acidificare l’acqua e colorarla rilasciando tannini, prima di inserire le radici in acquario dovete farle bollire per eliminare tutti i microrganismi nocivi,
Non formano una coppia stabile ma occasionale, i depositori si “intrecceranno” per ore prima della deposizione, dopo di chè il maschio pulirà la superficie su cui saranno deposte le uova, su un vetro, una grande foglia o una radice, il maschio feconda le uova di più femmine e se ne prenderà cura.

La deposizione delle uova avviene spesso di notte e le prime ore dell’alba, verranno depositate dalle 40 alle 60/80 uova, questo dipenderà dall’età della femmina e durerà dalle 4 alle 5 ore, il maschio pulirà le uova con la bocca e le terrà ben ventilate per evitare che ammuffiscano per almeno 10 giorni, la schiusa avverrà tra il 9 e l’11 giorno, a circa 24° C.
Gli avannotti cresceranno molto lentamente, gli ultimi nati sono spesso più grandi e forti, per i primi giorni si nutrono del sacco vitellino, tra il 4-5 giorno cominciano a nuotare liberamente e a brucare alghe, purea di zucchine, piselli e foglie di lattuga, in questo periodo è obbligatorio alimentarli ad alghe e farli mangiare in maniera corretta altrimenti perderete gran parte degli avannotti per malnutrizione.

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