Caridina Japonica

Caridina Japonica

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Nome: Cardina Japonica,

Nome Comune: Caridina Multidentata, Yamato Nuba Ebi, Mangia Alghe, Amano Shirimps, Gamberetto amano o Gamberetto Pulitore.

Habitat Originario: Giappone, Corea e Taiwan,

Habitat acquario: Per almeno 2 esemplari vasca da 10 litri, per 6-7 esemplari vasca da 40x30x30 cm, temperature 20° – 25°,oppure 27° 30° per piccoli periodi, PH 6,5-7,5, acqua prevalentemente media.

Descrizione: Il maschio presenta lungo i fianchi dei puntini rossi in ordine sparso, mentre la femmina presenta dei trattini dai colori blu/grigio o marrone/rosso, suddivisi in tre strisce parallele… leggi tutto

Alimentazione: Questa specie è Onnivora, Alghivora

Riproduzione: Specie ovovipara, le coppie si formano occasionalmente e sollo nel periodo della riproduzione.

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Categoria: SKU: IMAGAMB-ATY-5

Descrizione

DESCRIZIONE

La Caridina Japonica, nel 2005 prende il nome di Caridina Multidentata. È un gamberetto d’acqua dolce proveniente dal Giappone, Corea e Taiwan, appartenente alla famiglia degli Atyidae. Comunemente conosciuta come: Caridina Multidentata, Yamato Nuba Ebi, Mangia Alghe, Amano Shirimps, Gamberetto amano o Gamberetto Pulitore.

Grazie alle sue caratteristiche è entrato prepotentemente nel cuore di molti acquariofili.
La storia racconta di un certo Takashi Amano (grande estimatore di acquari) che allo scopo di monitorare la diffusione di alghe presenti all’interno dei suoi acquari, li inserì in molti di loro. Riscontrò ottimi risultati dopo aver inserito un gran numero di esemplari. Da qui il nome Caridina Amato. Comunque bisogna dire onestamente che se si inseriscono 2, 3 esemplari non si ottiene lo stesso effetto in quanto a pulizia.
La sua costante ricerca di cibo, soprattutto di alghe, la sua socialità, il suo adattamento ai diversi valori e le diverse condizioni ambientali e le sue dimensioni, fanno di questo gamberetto il più amato dai principianti.

Colorazioni dei Caridina Japonica

La caratteristica principale è un carapace dal colore grigio chiaro traslucido quasi trasparente. A volte si possono trovare esemplari con sfumature verde marrone chiaro oppure marrone bordeaux chiaro.

Il maschio presenta lungo i fianchi dei puntini rossi in ordine sparso, mentre la femmina presenta dei trattini dai colori blu/grigio o marrone/rosso, suddivisi in tre strisce parallele, mentre una striscia stretta e chiara attraversa la parte superiore del corpo. Gli occhi neri che con il passare del tempo assumono un colore rosso e 4 lunghe antenne che utilizzano per orientarsi all’interno dell’acquario. La coda è ampia, le zampette lunghe e agili. Le piccole chele con cui strappa le alghe da piante, rocce ed arredi, ne concludono l’aspetto.
Una curiosità, avendo il carapace prevalentemente trasparente potrebbe cambiare colore in base all’illuminazione interna dell’acquario, inoltre si potrà notare il tubo digerente colorarsi a seconda del cibo ingerito in quel momento, certo è una curiosità ma allo stesso tempo potremmo controllare lo stato di salute dei nostri gamberetti.

Le femmine sono decisamente più grandi rispetto all’esemplare maschile, l’addome più pronunciato le conferisce un aspetto massiccio e tozzo.
Nel periodo della riproduzione si potrà notare una sacca ovarica di color scuro sotto l’addome e con le zampette la femmina terrà areate le uova per ossigenarle ed evitare che ammuffiscano.
La loro massima crescita non supera i 4 cm per i maschi e 5 cm per le femmine.
L’aspettativa di vita è di circa 3, 4 anni se allevati in maniera corretta possono arrivare anche fino a 6 anni. Quando cominceranno ad invecchiare assumeranno un colore tendente all’arancione.

La muta

Durante i vari stadi di crescita l’esoscheletro o corazza verrà sostituito diverse volte, questa si chiama comunemente Muta.
Questo gamberetto è molto timido e va allevato in gruppi numerosi altrimenti diventerà talmente timido da rifiutare il cibo e lasciarsi morire, l’ideale sarebbe un gruppo da 10 / 15 esemplari ed oltre. Per poterli vedere anche durante la giornata mentre strappano alghe di cui sono ghiottissimi. Evitare di allevare più specie di cardine nella stessa vasca per evitare incroci e soprattutto perché una specie potrebbe prevalere sull’altra.
La loro giornata si svolge prevalentemente a grattare alghe da rocce e piante oltre a tenere pulito il substrato cercando di residui di cibo dei pesci.

Allestimento acquario per Caridina Japonica

Come preparare un acquario che possa ospitare anche i gamberetti? La vasca dovrà avere dimensioni non inferiori ai 10 lt. Dovrà essere coperta poiché i gamberetti hanno la cattiva abitudine di saltare fuori. Poi abbiamo bisogno di un substrato di colore scuro, altrimenti non saranno visibili. Le piante dovranno essere tante e folte, a stelo lungo e foglia larga per attenuare l’illuminazione oltre a piante prevalentemente a tappeto e a foglia fine per la base. Dovranno dare la possibilità ai Caridina Japonica di nascondersi in caso di pericolo o quando ne hanno voglia.
Sono gradite piante che formano tappeti come Hemianthus callitrichoides, Eleocharis sp. Mini, Echinodorus tenellus, Atricularia graminifolia, Muschio di java. Ma anche piante a foglia lunga e fine come Crypt wendtii, Vallisneria asiatica, Hechinodorus latifolius, Rotala macandrala, e anche Bolbitis heudelotii, Cryptocoryne crispatula, Alternanthera rosaefolia.
I filtri dovranno essere coperti da una calza di nailon o da retine apposite per evitare che diventino trappole mortali. Utilizzate un aeratore poiché alla carenza di ossigeno sono i primi ospiti che mostreranno segni di malessere o a morire.

La muta del gamberetto

Come sopra accennato il gamberetto fa la muta mano a mano che cresce, il suo esoscheletro non essendo elastico dovrà essere sostituito.
Quindi sarà facile trovare ciò che sembra un gamberetto morto sul fondo della vasca ma in realtà è soltanto un esoscheletro.

A seconda dell’alimentazione e della crescita, la muta di un gamberetto giovanissimo avviene 1 volta alla settimana. Per un gamberetto di circa 6-7 mesi dovrebbe avvenire ogni 5-6 settimane. Mentre un gamberetto anziano fa la muta circa 3-4 volte l’anno e comincia a prendere il colore rosa-arancione brillante. Non sono cifre esattissime ma più o meno veritiere.
Per effettuare questa trasformazione, il Caridina Japonica, dovrà trovare un nascondiglio poiché perdendo l’esoscheletro diventerà “nudo” e quindi molto vulnerabile. In teoria gli esoscheletri vanno ad alimentare i componenti dell’acquario. Ma se dopo alcuni giorni li vedete ancora sarà il caso di rimuoverli perché diventano pericolosamente inquinanti.

Convivenza e vita in acquario

La convivenza con i pesci non è impossibile anzi, è bellissimo avere un acquario con varie specie. L’unica accortezza è di non inserire pesci di grandi dimensioni e pesci che si cibano di gamberetti. L’ideale sono pesciolini di piccole dimensioni. Ma anche i Corydoras e i Gourami nani detti Colisa che invece sembra siano ottimi coinquilini dei Caridina Japonica. Volendo si possono inserire anche lumache tipo Ampullarie o Neritine la cui intesa sembra essere perfetta, tanto da essere utilizzate dai gamberetti come mezzi di trasporto. Se nel vostro acquario avete Discus o Scalari e Botia ma volete inserire dei gamberetti, ricordate una piantumazione folta con molti nascondigli. In caso di vasche ben piantumate potete provare la convivenza, in caso contrario evitate.

Le Caridina Japonica non hanno problemi con la variazione di valori ma sono molto sensibili ai farmaci a base di rame, (leggete sempre accuratamente le istruzioni prima di inserirli nella vasca). Per cui se dovete curare qualche ospite nella vasca sarebbe una buona cosa trasferire i pesci ammalati in una vasca infermeria o spostare le Caridina Japonica. Oppure utilizzare un aeratore perché durante l’assunzione dei medicinali il consumo di ossigeno è maggiore.

Come allestire un Caridinaio

Se desiderate allestire un Cardinaio dovete utilizzare un acquario di almeno 18 lt., il substrato di almeno 2,5 cm di profondità di color nero o marrone e possibilmente fertili. Possono essere utilizzate anche ghiaie inerti oppure le granulometrie più fini possibile. Queste ultime due devono essere lavate diverse volte prima di inserirle nella vasca. Utilissime nel periodo della riproduzione, un riscaldatore sovradimensionato oppure 2 riscaldatori, piante come sopra descritte.
Arredare con rocce e tronchetti di legno a formare una gradinata su cui adagiare le piante prato. Così facendo creerai un vero parco giochi per i tuoi gamberetti e li vedrai scalare il paesaggio in continuazione.

Filtri e Biocondizionatori

I filtri dovranno essere rigorosamente protetti per evitare risucchi, utilizzate delle calze di nailon o delle spugne legate con degli elastici. Saranno più facili da rimuovere per la pulizia, questi dovranno essere puliti una volta alla settimana con acqua fresca.
Prima di inserire le Caridina Japonica dovrai far “maturare“ la vasca, questo durerà circa dalle 4 alle 8 settimane. Prima di inserire l’acqua nella vasca sarà buona pratica riempire una tanica da circa 20 lt. di acqua utilizzando un biocondizionatore (complesso di sostanze colloidali ad azione chelante) che ha la funzione di legare gli ioni metallici presenti nell’acqua rendendoli innocui e stimolando la produzione di muco protettivo per pesci e gamberetti.

Quelli in vendita di ottima qualità contengono anche la vitamina B1 che esercita un’azione di controllo quando all’interno della vasca ci sono alterazioni adrenaliniche che alterano l’attività motoria e muscolare sugli ospiti agendo da antistress per i Caridina Japonica. Infatti la presenza di metalli pesanti presenti nella vostra acqua sono pericolosissimi per la sopravvivenza dei gamberetti. Bisognerà eseguire test dell’acqua che dovrà essere medio-dura, le temperature dovranno essere intorno ai 20°C ai 25°C, luce accesa per almeno 8 ore al giorno, i nitriti e l’ammoniaca devono essere pari a 0 ppm, aiutandoti con aggiunta di piante e piccoli cambi d’acqua.
Quando tutto sarà pronto inserite i gamberetti con tutto il sacchetto nella vasca, aspettate 10 -15 minuti e poi piano piano rovesciate il contenuto all’interno. Spegnete le luci e aspettate circa 12 ore prima di riaccenderle. Il livello di nuoto è sul fondo ma si divertono a scalare piante e arredi per mangiare.

Habitat d’origine

Le Cardina Japonica o Multidentata come dice il nome è originaria del Giappone e più precisamente dalla regione Yamato, Corea e Taiwan.
Vive principalmente in fiumi, ruscelli, risaie e raccolte d’acqua in comunicazione con aree salmastre, dove depositano le uova e crescono le larve, dopo di che gli esemplari giovani si spostano in ambienti dove l’acqua è molto più dolce, tenera e leggermente acida.

Illuminazione e Temperature

L’illuminazione non dovrebbe essere troppo intensa, ma attenuata dalla presenza di piante a stelo lungo galleggianti e a foglia larga oppure da pareti di Rotala. Gli anfratti nascosti possono essere un’alternativa positiva.
Se desiderate una vasca con poche piante optate per plafoniere con luci a led. Questo per evitare l‘abbondante crescita di alghe cominciate con il tenere le luci accese per periodi brevi e aumentate lentamente l’illuminazione sino ad arrivare a tenere le luci accese per circa 8 ore al giorno. Ad esempio una settimana dalle 3 alle 4 ore, la seconda settimana dalle 5 alle 6 ore e la terza settimana 8 ore.

Le temperature devono oscillare da 20° a 25° ma tollerano anche temperature superiori tipo 27° o 30° Celsius, se per brevi periodi. Il PH neutro leggermente acido, tra i 6,5 e i 7,5.
La durezza dell’acqua medio-tenera, acqua decisamente dolce. Questi crostacei hanno bisogno di minerali e calcio per i nuovi esoscheletri durante la muta quindi evitate acque osmose.

Alimentazione dei Caridina Japonica

L’alimentazione non è un grosso problema essendo Onnivori. Vanno bene foglie morte, verdure sbollentate come zucchine, cetrioli e spinaci, ama il cibo per pesci in fiocchi minuziosamente tritati, uova di pesce, larve di zanzara ed eventualmente pesci morti. Questi in particolare provocano una certa frenesia infatti può essere che li vediate correre avanti e indietro nella vasca mentre catturano piccoli pezzi di carogna. Insomma amano i “rifiuti”.

Diciamo che è un gamberetto pulitore o spazzino, ma il cibo preferito sono le alghe, quelle verdi e fresche. Non amano le alghe di colore scuro (nere o marroni) a meno che non siano piantine giovani e tenere.
Li vedrete al momento della distribuzione del pasto frugare tra i granelli di sabbia del sub strato, instancabili e veloci. e vedono planare un fiocco di cibo lo catturano al volo e si rintanano in qualche anfratto per banchettare in santa pace. I Caridina Japonica frugano, raccolgono e mangiano in continuazione.
Non allevate questi gamberetti in un acquario troppo “pulito” poiché morirebbero di fame.

Riproduzione dei Caridina Japonica

Specie Ovovipara. La riproduzione non è delle più facili ma con molta pazienza e attenzione si possono ottenere ottimi risultati.
Come dicevamo è un po’ complessa e ha bisogno di una temperatura intorno ai 25° C. Possibilmente in acqua salmastra o marina, la riproduzione in acqua dolce è praticamente nulla ma non impossibile. A questo punto starà a voi decidere se vorrete ottenere la riproduzione con una percentuale maggiore di riuscita. Se le Caridina Japonica sono in un acquario comune sarebbe ideale trasferire la femmina feconda con almeno 4\5 maschi in una vasca da riproduzione contenente acqua salmastra.

La Nursery

Tale vasca si consiglia di allestirla come segue: una piccola vasca da 20 o 40 litri potrà bastare, il substrato deve essere di materiale sabbioso, melmoso o fangoso. Come sabbia potete utilizzare l’Aragonite marina ma anche sabbia per edilizia che è meno costosa Pochi arredi tipo tronchi, muschio di Java, Cladophora aegagrifila, Vasicularia dubyana.

17 gr di sale ogni litro di acqua, usate sale specifico tipo Istant Ocean e non quello da cucina che non è adatto. Installate un densimetro per controllare la salinità dell’acqua, un riscaldatore e un termometro affinché la temperatura rimanga costante sui 25°C.
I filtri devono essere posteriori di tipo meccanico e biologico possibilmente ben protetti da una calza di naylon. La vasca deve essere coperta poiché i gamberetti cresciuti tendono ad evadere e l’acqua salmastra evapora più velocemente di quella dolce. Il PH intorno al 7,5, la durezza dell’acqua intorno o superiore a 18°.

Con una nursery così composta, la riproduzione avrà più probabilità di riuscita.
Una volta completata l’acclimatazione comincerete a vedere all’interno della vasca i rituali di corteggiamento che si ripeteranno diverse volte nell’arco dell’anno, non si formeranno coppie fisse. Si accoppieranno casualmente e in continuazione, senza uno schema preciso.

Il corteggiamento dei Caridina Japonica

In cosa consiste il corteggiamento?
Le femmine hanno all’interno del loro corpo delle uova, queste sono inizialmente di colore verde scuro, grigio scuro o marrone chiaro. Circa 200 uova, verranno poi spostate tra le appendici natatorie solo quando saranno pronte per la fecondazione.
Quando le femmine saranno pronte faranno la muta e rilasceranno all’interno della vasca i feromoni, quello sarà il segnale, l’effetto che avranno sui maschi sarà sconcertante e visibile da subito.
I maschi di Caridina Japonica cominceranno a nuotare velocissimi per tutta la vasca evitando i diversi ostacoli solo all’ultimo momento. Cercheranno di copulare con tutto ciò che sarà visibile all’interno della vasca, finché non troveranno la femmina. La accerchieranno e si affronteranno per aggrapparsi sulla regione cervicale della femmina. I rivali si esibiranno in una piccola lotta con le loro antenne come in un incontro di boxe.

Le femmine rimarranno apparentemente indifferenti, continuando freneticamente la pulizia dei pleopodi (le zampette della parte addominale che presto riceveranno le future uova). Dopo di che il fortunato vincitore si poserà sul dorso della femmina per qualche secondo, facendo aderire le proprie spermatofore (sacchetti pieni di sperma) al ricettacolo femminile. La femmina comprimerà poi le uova facendole scendere verso le appendici natatorie mentre lo sperma gelatinoso si scioglie fecondando le uova. Le appendici della femmina provvederanno ad ossigenare le uova che da scure assumeranno una colorazione trasparente. Non tutte le uova verranno fecondate quindi è possibile trovare all’interno della vasca piccoli cumuli di uova ancora scure abbandonate dalle femmine.

Schiusa delle uova

Circa 7, 10 giorni dopo la fecondazione, avverrà la schiusa e le larve di Caridina Japonica devono essere nutrite subito, quindi inserite il fitoplancton con una siringa all’interno della vaschetta appena vi accorgerete che le femmine non posseggono più le uova. Esse sono filtratrici ossia filtrano acqua e mangiano le alghe unicellulari che si formano all’interno della vasca d’acqua salmastra, fitoplancton che si può trovare anche in commercio con il nome di Koralsea Phytoplancton : K-ZOO, K-PHYTO da 30 o 250 ml.

Dopo circa 3 settimane le larve saranno abbastanza cresciute da poter mangiare cibo per pesci sminuzzato. Questo le aiuterà a crescere più in fretta e dopo circa 50 giorni avrete dei Caridina Japonica che misureranno 1 cm – 1,5 cm, comunque la crescita varia in base all’alimentazione. A questo punto i gamberetti andranno reinseriti nella grande vasca d’acqua dolce, in maniera graduale, eliminando dalla vaschetta acqua salmastra e aggiungendo acqua dolce fino ad esaurimento della prima.

 

Se anche tu vuoi inserire questi simpaticissimi gamberetti vivaci e pulitori nel tuo acquario visita la nostra pagina dei negozi e guarda sulla mappa quello più vicino a te!

 

Informazioni aggiuntive

Aggressività v/conspecifici

Pacifico

Alimentazione

Alghivoro, Onnivoro

Coppia formata

No

difficoltà allevamento

4

Dimensione

4 – 6 cm

Dimensione min. vasca

40x30x30

Durezza dell'acqua

Media

Famiglia

Atyidae

Illuminazione

Medio – Bassa

Livello di nuoto

Medio-Basso

Numero min. di esemplari

10

pH

6.5 – 7.5

riproduzione

oviviparo

Temperamento coinquilini

Pacifico

Temperatura acquario

20° – 25°, 24° – 30°

Vita media

2 – 5 anni