La famiglia dei Botia è originario del’ Asia del Sud, comprende 10 specie di pesci d’ acqua dolce, appartiene alla famiglia Cobitidae.
Il nome Botia proviene dalla parola indiana Bottia, si riferisce a tutti i pesci che vivono sul fondo di fiumi e laghi.
Fù scoperto da John Edward Gray, Botanico, Ittologo e Biologo Inglese, nel 1831.
Nel 2004 Maurice Kottelat, Ittologo svizzero specializzato in pesci d’ acqua dolce , nel descrivere la nuova specie, Botia Kubotai, propose di dividere il genere in base al’ area geografica da cui proveniva e dal’ aspetto fisico, così da 20 specie, il numero di specie passò da 20 a 10, nel 2012 Maurice Kottelat, ha rivisto i Cobitidi e portato i Botiinae da sottofamigli a famiglia propria.
La famiglia comprendeva sino al 2004 anche la specie Botia Macracantha, passato al genere Chromobitia di cui per il momento è la sola specie.
Le specie Botia attuali comprendono:
Botia Almorhae,
Botia Birdi,
Botia Dario,
Botia Dayi,
Botia Histrionica,
Botia Kubotai,
Botia Lohaciata,
Botia Rostata,
Botia Striata,
Botia Udomritthiruji,
potrebbe rientrare nella stessa famiglia anche il Botia Morlei ma non abbiamo notizie sicure e precise in merito.

Questo pesce è conosciuto anche con il nome comune di: Pesce Mangialumache.

Il Botia ha una testa nuda, il corpo può essere corto e tozzo oppure sottile e allungato, il lobo mentale molto sviluppato in bardigli, fontanella fronto-parietale stretta, prolungamento anteriore della premascella interno non circondata da una cavità, prolungamento rostrale piuttosto lungo con cresta distinguibile sul bordo interno, spina suborbitale nen ricurva verso l’ interno, camera anteriore della vescica natatoria interamente ricoperta da una casupola ossea, camera posteriore piuttosto ridotta o di grandi dimensioni, dipende dalla specie, la colorazione cambia in base al’ origine di provenienza.
Le dimensioni variano a seconda della specie normalmente tra gli 11 cm e i 16 cm, ma in alcuni casi possono arrivare a dimensioni notevolmente più grandi, 30 – 50 cm, richiedete sempre ai rivenditori tali specifiche per non trovarvi in difficoltà quando il pesciolino diventerà un pesciolone.
Ottimo come elemento di controllo riguardo alla prolificazione delle chiocciole e lumache, ma ricordate di non dargli troppo cibo altrimenti eviteranno di cibarsi di lumache e vi ritroverete con una vera e propria infestazione.

Le dimensioni ideali di un acquario con almeno 5-6 esemplari dovrebbe avere un volume di 250-450 litri, circa 151x51x66 cm, é essenziale una copertura ben aderente perché questo ospite tra le altre cose ama saltare.
I valori del PH variano in base alla stagione, nel periodo estivo deve essere pari a 5-6, nel periodo invernale invece passa a 6-7, luce non troppo intensa, la temperatura varia tra i 22° C e i 30° C, acqua preferibilmente dolce e tenera.
Lasciare ampi lati aperti, la luce del sole permette di mostrare colori vividi e naturali.
Buona ossigenazione, flusso d’acqua moderatamente alta, contro cui possono nuotare, in modo di riprodurre l’ habitat naturale di provenienza ovvero corsi d’acqua montani, non tollerano l’ accumulo di rifiuti quindi bisogna tenere l’acqua sempre pulita praticando un ricambio settimanale del volume del’ acqua del 30% – 50% e adeguando la vasca ad un buon filtraggio.

L’ allestimento della vasca dovrebbe avere un substrato di sabbia fine, possibilmente di colore scuro, una folta di piante di media grandezza, piante galleggianti, cespugli con numerosi nascondigli formati da rocce, legni, tronchi, mezze noci di cocco, anfore, vasi da fiori, cortecce di sughero, canne di bambù e arredi vari.
Il Botia ama stringersi al’ interno di piccole fessure, per questa ragione meglio evitare tutto ciò che sia spigoloso o tagliente e nascondigli troppo stretti nei quali potrebbero rimanere intrappolati, i rifugi sono molto apprezzati nel periodo di ambientamento e per riposarsi adagiati su un fianco, come già anticipato per loro è normale.

Questo pesce è un ottimo scavatore quindi cercate di ancorare bene le piante a supporti e fondo in modo che non vengano sradicate, le piante dalle foglie particolarmente tenere potrebbero essere mangiate, utilizzate piante galleggianti e piante robuste, consigliate le Anubias, le Microsorium, Felce di Java, Muschio di Java.
Livello di nuoto intermedio e fondo.

Habitat

Il Botia è originario del’ Asia, nelle zone comprese tra Pakistan, India e Bangladesh.
Attualmente si stende ad est attraverso l’ India Settentrionale nel fiume Indio in Pakistan, verso sud attraverso il Myanmar nel drenaggio del fiume Salween

Il Botia abitano in corsi e drenaggi ma nel periodo della riproduzione che avviene durante la stagione delle piogge. al’ incirca al compimento dei due tre anni, 10 – 12 cm circa, cioè al raggiungimento della maturità sessuale; migrano negli affluenti a monte, per la deposizione delle uova.
Dopo la riproduzione gli avannotti rimangono nel sito di nascita per alcuni mesi, quando raggiungono circa 30 mm, migrano nei piccoli affluenti fino a quando, abbastanza grandi, passano nei canali principali,mentre gli adulti ritornano ai loro siti di provenienza.

Illuminazione e Temperature

Illuminazione medio-bassa, utilizzate piante galleggianti come aiuto, i valori del PH variano in base alla stagione, nel periodo estivo deve essere tra 5-6, nel periodo invernale invece passa a 6-7, la temperatura varia tra i 22° C e i 30° C, acqua preferibilmente dolce e tenera.

Alimentazione

Il Botia è una specie Onnivora la dieta deve essere varia, si ciba di vermi come lombrichi, enchitrei, crostacei, lumache acquatiche, artemie, tubifex, chironomi, larve di mosche, banane, melone, materiale vegetale, cetrioli freschi, spinaci e zucchine bolliti, accettano tutti i tipi di mangimi commerciali, pastiglie per pesci da fondo, cibo vivo e congelato.

Riproduzione

Il Botia appartiene alle specie ovipare essendo una specie longeva tende a riprodursi relativamente tardi, il corteggiamento consiste in giochi amorosi che no sempre portano al’ accoppiamento.
La riproduzione spontanea in acquario è un evento eccezionale e avviene in rare e fortuite occasioni.
Per aiutare la riproduzione in acquario bisogna seguire dei fattori ambientali particolari, forte flusso d’ acqua, temperature tra i 24° C e i 28° C, PK tra 6 e 7,5, durezza del’ acqua tenera e dolce, grandi quantità di ossigeno, evitare fortemente sbalzi termici e situazioni stressanti, soprattutto con esemplari appena acquistati.
L’ accoppiamento può essere monogamo o di gruppo, le femmine prima della deposizione cambiano alimentazione cibandosi di piccoli pesciolini e aumentano la loro circonferenza in pochi giorni.
Dopo la fecondazione esterna, le uova sono abbandonate al loro destino, è facile che i genitori si cibino delle uova quindi è meglio trasferirle quest’ ultime in un acquario separato con gli stessi valori della vasca grande; almeno fino a quando gli avannotti non siano abbastanza grandi, 4-5 cm circa, per essere inseriti nella vasca di comunità.
Le uova si schiudono dopo circa 18 ore , i piccoli avannotti si ciberanno principalmente di Naupli di Artemia dopo il primo giorno, la colorazione è gia molto simile a quella degli adulti ma con quattro bande scure verticali destinate a ridursi a tre durante la crescita.

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