La Lomariopsis è originaria del Sud-Est Asiatico e del’ Africa.
È un genere appartenente alla famiglia delle Lomariospsisdaceae,
nome comune Holly felce di vite, Alga acquatica dolce.
È una felce di agrifoglio rampicante , tipicamente pianta terrestre, comprende circa 55 specie di cui solo 2 esistono in forma di gametofito acquatico, i loro nomi sono  Lomariopsis Lineata o Pellia Round, ma non è stata ancora nominata come specie specificata e la Monosolenium Tenerum .
Questa pianta è molto particolare, sembra sia un muschio che un alga ma in realtà è un protallo della felce Lomariopsis Lineata da cui prende il nome, a differenza di altri generi che danno il proprio nome alle piante , con la Lomariopsis succede il contrario, è la pianta a dare il proprio nome al genere..
Purtroppo trovare informazioni su questa pianta è estremamente difficile,se non specificatamente nel mondo del’ acquariofilia, forse perché non è stata ancora ben qualificata.
Per anni è stata classificata come pianta Epatica, ma tra il 2007/2009 studiosi di filogenetica molecolare determinarono che il DNA esaminato era identico alla Lomariopsis Lineata, cioè il gametofito di una felce, appunto.
I gametofiti della Lomariopsis sono resistenti, anche se delicate e di piccole dimensioni, tollerano benissimo condizioni difficili come le temperature molto fredde, le temperature molto alte e la siccità, si stabiliscono anche in luoghi sfavorevoli per la generazione di sporofiti e quindi non completano mai il proprio ciclo vitale, rimanendo così nel loro stadio di gametofito.
La loro riproduzione infatti si verifica tramite la rottura di piccoli pezzi che a loro volta producono nuove piante.
L’ evoluzione da felce sporofita a gametofito acquatico è ancora da stabilire.
La versione terrestre cresce spontanea nei sottoboschi, predilige luoghi umidi, freschi, in zone acquitrinose, i germogli si sviluppano in primavera ma è nel periodo estivo che raggiunge il suo massimo splendore.
si presenta con fusti rampicanti o striscianti, gli stoloni sono assenti, hanno foglie dimorfiche cioèdi sesso differente, sterili più lunghi e fertili con padiglioni auricolari piu piccoli, foglie sempre verdi, il picciolo è a circa mezza lunghezza dalla lama, la base non è gonfia, ha più di 3 fasci vascolari disposti ad arco, sono rotondi nella sezione trasversale.
Le lame sono lancellate e ovali, le pinne, cioè le prime foglioline della foglia composta, si articolano al rachide, a volte al margine del segmento, i padiglioni prossimali sono leggermente ridotti, equilateri e sessili, venelibera semplice o biforcuta, parallela perpendicolarmente alla costa, il raggruppamento di sporangi chiamato sori, copre la superficie dei padiglioni auricolari o foglie, le spore sono di colore marrone con ali spinose o crestate.
Quando viene sommersa si riproduce continuamente tramite un costante processo di divisione cellulare.
In acquario la Lomariospsis offre uno spettacolo in versione miniatura, non galleggia ma può essere appoggiata o legata a tronchi, rocce, cocchi e arredi di ogni tipo con un semplice filo di nylon, oppure semplicemente lasciata sul substrato ghiaioso della vasca.
In assenza di luce cresce molto lentamente quindi ci vorranno alcune settimane prima di vederne i risultati, ma se volete velocizzare la crescita basta aumentare l’ intensità della luce e aggiungere fertilizzante liquido ma senza esagerare mi raccomando.
Quando sarà pronta durerà per mesi senza bisogno di alcuna cura creando vaporosi cuscini a forma di sfera.

Curiosità dal web

Alcuni esemplari di felce vengono, ancora oggi, utilizzati per scopi terapeutici, sembra che abbiano un effetto positivo contro nausea, dolori e influenza.

Si racconta che le felci siano piante antichissime risalenti al’ era preistorica.

Nei verbali inquisitori del Tribunale del Santo Officio di Oria, nel 1679 una certa Grazia Gallero raccontava di un erba incantata, la felce, che veniva utilizzata dalle streghe per preparare pozioni d’ amore.

A Sora, nel Lazio, nelle leggende si racconta che sia magica perchè nessuno l’ ha mai vista in fiore, ma sembra che nella notte di San Giovanni, la felce fiorisce, forma il seme e poi sfiorisce nuovamente. E ancora, che lungo il fiume Liri dove sono numerose le piante di felce le donne battevano l’ acqua con le scope e facevano scongiuri per allontanare le streghe.

Secondo un mito nordico invece, le felci si diffondono di notte, quando nessuno vaga per i boschi, grazie ad una polvere magica dispersa nella notte da una fata e nascano alle prime luci del’ alba.

Sembra inoltre che la felce fosse offerta al Dio Pan, divinità non olimpica nella religione della Grecia antica, un Satiro legato alla flora e alla fauna, (riconosciuto come figio del Dio Ermes e della Ninfa Driope) durante i riti propiziatori in suo onore.

Per gli Slavi invece la felce è associata al dono della provvidenza, simbolo di abbondanza, ricchezza e buon auspicio.

Le popolazioni indigene ancora oggi utilizzano queste piante per creare ornamenti e mazzi di fiori per le loro feste rituali.

Riproduzione

In versione terrestre la semina delle spore da origine ad un raccolto molto abbondante di colore verde scuro, dopo poche settimane emerge il protallo, una formazione a forma di cuore, ma questa non è una nuova pianta, è solamente la generazione sessuale da cui verrà prodotta la vera nuova pianta di felce.
In versione sommersa si propaga rompendo piccoli pezzi di talli o rizomi che cresceranno in tappeti aggrovigliati di minuscoli talli di colore verde. Quando la pianta diventa troppo grande dividetela e lasciatela sul substrato o legata a legni, radici, arredi e pietre possibilmente laviche, senza cure daranno comunque vita ad una nuova pianta.

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