I Cobitidae conosciuti anche come Cobitidi appartengono alle famiglie dei pesci d’ acqua dolce provenienti dal vecchio mondo.
Le origini di questa famiglia viene datata tra la fine del periodo storico Eocene e l’ inizio del periodo Oligocene della Cina.
In un secondo tempo le specie si trasferirono a nord attraverso l’ Europa e la Siberia, durante un lungo periodo che comprende l’era Oligocene, Miocene e Pliocene.
Soltanto nel’ ultimo periodo li troviamo in tutta l’ Euroasia e in Marocco.
Queste considerazioni sono state fatte da esperti quali, Hideo Sawada, naturalista Giapponese nel 1982, Petre Mihai Banarescu , zoologo e ittologo Rumeno e di Teodor T Nalbant anch’ egli Ittologo Rumeno, nel 1998.
L’ Euroasia è un’ area continentale che comprende Europa e Asia, (vengono considerate due continenti distinti ma in realtà non vi sono separazioni fisiche tra di loro poiché un tratto di terra chiamato Istmo di Suez in Egitto le tiene ancora unite) è delimitata dal’ Oceano Atlantico a ovest, dal’ Oceano Pacifico ad est, l’ Oceano Artico a nord, l’ Africa , il Mar Mediterraneo e l’ Oceano Indiano a sud,
Subcontinente Indiano, Asia Sudorientale e Cina.
Il nome della famiglia dei Cobitidae fù confermata nel 1988 durante i lavori della Commissione Internazionale della Nomenclatura Zoologica.

I pesci della famiglia Cobitidae sono animali bentonici oppure detti animali da fondo con profilo ventrale prevalentemente piatto.
Esistono tra le 160 e le 250 specie diverse tra loro e circa 20 – 30 generi alle quali si aggiungono nuove specie descritte regolarmente.
La maggior parte dei Cobitidae, dopo diversi studi e valutazioni, sono stai trasferiti in altre famiglie.
Le analisi Filogenetiche di Jens Tang Christensen biologo Danese nel 2006 e della biologa Cecoslovacca Slechtova Venmdula nel 2007 e nel 2008 rivelarono che il gruppo Cobitidae costituiva un lignaggio separato dalla famiglia dei Botiidae e nel 2012 Maurice Kottelat, Ittologo svizzero specializzato in pesci d’ acqua dolce ha rivisto i Cobitidi e portato i Botiinae da sottofamigli a famiglia propria.

Alcuni Cobitidae vengono chiamati pesci ossei d’ acqua dolce, pesci mangia lumache, in acquario sono usati per tenere sotto controllo la prolificazione di gasteropodi ovvero le lumache.
Sono pesci principalmente scavatori, specie onnivora non troppo esigente sul cibo.
Alcune specie sono utilizzate come esche nella pesca sportiva di fiume e di lago come persici, trote, lucci e persicotrota, nel’ alimentazione sia in Giappone che in Asia, altre vengono allevate in acquacultura.
Una caratteristica tipica dei Cobitidae è la respirazione intestinale; questa le consente di inghiottire aria in superficie dalla mucosa quando si trovano in ambienti scarsi di ossigeno che non consentono la naturale respirazione branchiale, l’ ossigeno viene assorbito dal ’epitelio intestinale, l’ anidrite carbonica fuoriesce dal’ ano sotto forma di bollicine.
I Cobitidae hanno un corpo allungato con profili dorsali e ventrali quasi paralleli.
Nella testa la bocca piccola è in posizione subterminale cioè rivolta verso il basso, adatta allo stile di vita bontanico, è provvista di 3\6 paia di bardigli, sul labbro inferiore il lobo del mento è diviso in due sezioni, la parte anteriore è generalmente corta e divisa in 2 parti, la parte anteriore della bocca è generalmente corta e spesso divisa in lobuli, la parte posteriore è più lunga e divisa in 2 o più estensioni simile ai bardigli. I denti faringei sono sottili e uniseriati, solitamente distribuiti in una sola fila nella faringe, le aperture branchiale sono relativamente piccole, in prossimità del’ occhio sono presenti 1 o 2 a spine erettili, queste spine sono normalmente nascoste al’ interno di una piega della pelle, ma quando un esemplare è sotto stress le pinne vengono erette, fate attenzione quando dovete spostarlo dal’ acquario perché potrebbe impigliarsi al retino, le specie più grandi possono ferirvi le mani.

Il corpo è prevalentemente vermiforme, a forma di verme, lungo e sottile, alcune specie sono fusiforme, a forma di fuso cilindrico che diminuisce gradualmente verso le estremità, alcuni esemplari hanno un aspetto serpentiforme, la colonna vertebrale è erettile, sul corpo le squame sono numerose e piccole, ma la maggior parte dei Cibitidae non le posseggono, la vescica gassosa è formata da due parti successive, la parte anteriore è racchiusa in un involucro osseo.
Molte delle specie più colorate sono particolarmente apprezzate dagli appassionati di pesci d’ acqua dolce in acquariofilia, la maggior parte di questi provengono dal’ Asia meridionale e dal sud-est Asiatico, nonostante un valore economico molto alto, la maggior parte di questi pesci viene esportata in America.

La colorazione varia in base alla specie e alla provenienza come la conformazione delle fasce scure lungo i fianchi, le linee medie dorsali, l’ irregolarità o la regolarità delle marezzature tra le file, 1- 2 macchie scure alla base della pinna caudale.
La lunghezza del corpo varia, le specie più piccole misurano 2,2 cm, le dimensioni medie si aggirano tra i 10 -15 cm, mentre le specie più grandi possono arrivare anche sui 30 – 50 cm e oltre.
I Cobitidi si spostano con movimenti ondulatori del corpo, questo tipo di movimento è prevalente nelle specie dal corpo vermiforme, tale movimento sinusoidale o oscillante ha comportato una riduzione della grandezza e della forma delle pinne.
I Cobitidi sono notevolmente sensibili alla pressione atmosferica e diventano molto attivi quando questa diminuisce, per questa ragione vengono soprannominati Pesci Barometro o Cobitidi del tempo.
Alcuni Cobitidi sono stati introdotti in terre straniere, qui, essendo una specie invasiva, creano problemi alla fauna locale, altri invece sono stati gravemente colpiti dalla distruzione del’ habitat (anche le specie migratorie), l’ inquinamento chimico e dalla costruzione delle dighe, infatti alcune di loro si trovano nella lista rossa IUCN dei pesci minacciati e in via d’ estinzione.
I Coibitidae in commercio, trovati spesso in acquariofilia sono:
– Acantopsis Choirorhinchus,
(nome comune, Pagnotta di faccia di cavallo)
– Acantopsis Octoactinotos,
(nome comune, Mocassino a naso lungo)
– Misgurnus Anguillicaudatus,
(nome comune, Dojo)
– Pangio Kuhlii
(nome comune, Cobrunha Kuhli)
– Chromobotia Macracanthus,
(nome comune, Botia Pagliaccio)
– Botia Almorhae,
( nome comune Botia Yoyo oppure Botia Pakistani)
– Pagnotta striata,
(altro nome conosciuto, Pagnotta Zebrata)
– Botia Darius,
( altro nome conosciuto, Botia del Bengala)
– Yashuikotakia Modesto,
(nome comune, Bottino Modesto).
In acquario la maggior parte dei Cobitidae tendono ad avere una crescita ridotta, sono pesci pacifici e dolci, quasi tutte le specie sono fotofobe quindi le abitudini sono prevalentemente notturne sia per lo svago che per nutrirsi, anche se è possibili vederli nuotare, raramente, durante il giorno, prevalentemente amano stare sul fondo delle vasche, tra rocce, piante o addirittura sepolti sotto la sabbia, vivono in gruppo almeno 4-6 individui.
Sono molto curiosi, caratteristica particolare è quella di fare il morto, infatti potrebbe capitare spesso di vederli galleggiare sulla superficie o riversi su di un lato sul fondo o in piedi a testa in giù, ma tranquilli solitamente lo fanno per riposare.
La maggior parte di questi pesci in natura si adattano a sopravvivere in acque con scarsa presenza di ossigeno nei fiumi caldi e fangosi di fiumi e stagni sporchi.
Per questa ragione in acquario si adattano a cattive condizioni del’ acqua essendo in grado si ingoiare ossigeno dal’ aria atmosferica assorbendo ossigeno attraverso le pareti del loro intestino risalendo in superficie, le dimensioni degli acquario variano in base alla specie.
Il substrato è preferibile in sabbia o quarzo in ghiaia fine di colore scuro, presenza di abbondanti piante, arredi, vasi e mezze noci di cocco rovesciati, tronchi, pietre, rocce, radici che costituiranno ottimi nascondigli, ricordate di non inserire arredi con bordi taglienti
I Cobitidae privilegiano acque a temperature tra i 25° C e i 30° C, un PH neutro (7),illuminazione medio-bassa, grazie a questi valori sono ottimi per i principianti, ma ricordate che hanno prezzi alquanto elevati.

Habitat

I Cobitidae sono originari di Europa e Siberia, nel’ ultimo periodo le specie di questa famiglia provengono prevalentemente da Euroasia e Marocco.
Abitano gli ecosistemi fluviali tra fiumi con acque principalmente a flusso corrente, in acque eutrofiche di qualità generalmente scadente come stagni e laghi poco profondi con larghe rive paludose e no, con acque chiare, verdi o gialle ricche di sali umici, fitoplancton tipiche delle regioni nordiche dette anche baltiche, sui fondali tra le rocce e la vegetazione acquatica, alcune specie vivono solitarie, altre preferiscono vivere in gruppo.
Nelle acque Italiane sono presenti alcine specie di Cobitis Bilineata, Cobitis Zanandreai e Sabanejewia Larvata (queste sono specie autoctone), Cobitis Taenia e Misgurnus Anguillicaudatus (sono specie alloctone,specie aliene o d’ importazione)

Illuminazione e Temperature

I Cobitidae privilegiano acque con temperature tra i 25° C e i 30° C, un PH neutro (7), illuminazione medio-bassa, potete utilizzare piante galleggianti da supporto, grazie a questi valori sono ottimi per i principianti, ma ricordate che hanno prezzi alquanto elevati.

Alimentazione

I Cobitidae sono carnivori, onnivori, si cibano di larve di mosche e zanzare, piccoli vermi, lumache, cibo da fondo, mangimi secchi, mangimi vegetali, verdure fresche lessate, frutta, crostacei, molluschi, alghe epilitiche e filamentose oltre a detriti organici.

Riproduzione

I Cobitidae sono una specie Ovipara.
La riproduzione dei Cobitidae in acquario è molto difficile ma non impossibile, basta seguire delle direttive in base alla specie.
I maschi di alcune specie nel periodo della riproduzione presentano dei tubercoli sulle spine simili ai tubercoli nuziali dei Cyprinidae.
Gli esemplari più territoriali in vasche di comunità riversano il loro interesse soprattutto verso esemplari di cospecifici, difficilmente verso altri inquilini a meno che non siano altrettanto territoriali nel periodo riproduttivo.
Comunque i Cobitidae nel periodo riproduttivo diventano vivaci, irrequieti e turbolenti, questo potrebbe stressare anche gli ospiti di vasca più tranquilli, (e sappiamo che lo stress porta purtroppo malattie), alcune specie prediligono acque più fresche della norma.
Alcuni generi depongono le uova in cavità e caverne come il genere Acantopsis, altri rilasciano le uova sulle piante come il genere Cobitis, per i Bota non abbiamo notizie in merito.
Quello che accomuna i generi della famiglia Cobitidiae è che la riproduzione in acquario avviene in maniera casuale mentre in natura viene invece influenzata dalla variazione delle stagioni in particolar modo la stagione delle piogge.

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