Araceae è una famiglia di piante spermatofite monocotiledoni appartenenti al’ ordine delle Arales.
Arales o Alismetales secondo la classificazione APG, è il nome botanico con cui si distingue un ordine di piante da fiore dal’ aspetto di erbacee perenni dalla tipica infiorescenza a spadice.
Questa pianta ha origini antichissime, infatti alcuni fossili di spadici, cauli e foglie di circa 120 milioni di anni fa sono stati rinvenuti nei depositi terziari del’ Isola di Spizbergen in Norvegia, mentre del polline è stato rinvenuto in Portogallo in alcuni depositi del’ era mesozoica e più precisamente del periodo cretaceo inferiore.

La denominazione scientifica della famiglia Araceae fù definita dal Botanico francese Antoine-Laurent De Jussieu nel 1789, esso divenne famoso per essere stato il primo a proporre una naturale classificazione delle Magnoliophyta o piante e fiori, ricordiamo inoltre che gran parte del suo sistema di classificazione è tuttora in vigore.
La famiglia comprende 109 generi e circa 3300 specie diverse, i vari generi si dividono in sottofamiglie e tribù, ma su questi raggruppamenti non tutti gli autori si trovano d’accordo, in base a criteri più pratici provenienti dagli orticultori delle specie di questa famiglia vi è una prima divisione tra piante terrestri come le Geofite o criptofite, sono piante perenni con organi quali bulbi e rizomi sotterranei, o le Epifite, cioè piante che vivono su altre piante, oltre a piante palustri e acquatiche.
Il nome di questa famiglia deriva dal greco Aron e dal’ ebraico Ar, cambia la definizione ma non il significato, infatti in entrambi i casi il significato è “calore”, poiché le piante di questa famiglia nel periodo della fioritura emanano calore.
In acquariofilia le più famose sono le Anubias, le Cryptocoryne, piante galleggianti Pistia.

Una curiosità sui vari nomi di queste piante, diverse specie sono state scoperte e studiate per la prima volta da studiosi italiani e molto spesso portano il loro nome, risultano curiosi alcuni nomi dati da appassionati o tradizioni popolari che spesso sono legati a concetti magici o alla figura del serpente, questo può dipendere dalla loro forma o dal fatto che sulla pianta sono presenti succhi latticinosi e depositi di assolato di calcio che purtroppo sono velenose, infatti nel’ Arum Italicum tutte le parti della pianta sono velenose e in alcuni soggetti particolarmente sensibili anche il semplice contatto può causare gravi infezioni o infiammazioni, nel genere Monstera sullo stelo o sulle foglie sono presenti peli stellati (rosette di peli che formano dei piccoli cuscinetti che a volte possono formare densi tappeti) rigidi interni ai tessuti con la funzione di accrescere la resistenza della pianta e spesso producono prurito al contatto, quindi queste piante terrestri sono da manipolare con i guanti e tanta attenzione, nelle specie acquatiche questo problema non sussiste.
La forma biologica prevalente è rizomatosa ossia portano le gemme in posizione sotterranea ovvero i rizomi, cosa sono i rizomi? Sono fusti sotterrane dal quale ogni anno nascono radici e fusti aerei. In Europa abbiamo alcuni generi acquatici di tipo Idrofita natante ovvero di tipo galleggiante presente in molte paludi e laghi, appartenente alla sottofamiglia delle Lemnoideae.
– Le Radici
Nella forma acquatica le radici sono poste nella parte inferiore della lamina fogliare sotto l’ acqua
– Il Fusto
È di tipo cespuglioso, eretto o galleggiante che cambia in base alla specie.
– Le Foglie
Possono essere semplici o composte con foglie larghe o forma di spada, tonde, a forma di cuore, si trovano alla base della pianta o lungo tutto il fusto in posizione alterna, a spirale con il picciolo che in alcuni casi sono guainanti il caule nella base della pianta o senza picciolo, oppure di tipo distico ovvero con organi alternati uno a destra e uno a sinistra.
La lamina fogliare può essere di tipo continua, glabra o fenestrata, nelle forme più piccole le foglie sono tonde , ovali di piccole dimensioni e solo in alcuni casi di tipo bulbifero.
Le nervature fogliari sono di molteplici, reticolate, pedate, palmate, pennate, la quantità di foglie varia da pianta a pianta con numeri che vanno da 1 a 4 foglie per ogni singolo fusto.
– Le Infiorescenze
L’ infiorescenza è composta da fiori sessili pressati gli uni su gli altri a formare una grande Spata di varie colorazioni, giallo, verde o viola,questa Spata ha sia la funzione di protezione del’ infiorescenza sia di richiamo per gli animali che fruiranno da impollinatori, in alcune piante acquatiche non sono presenti inflorescenze.
Una curiosità, sembra che alcuni ricercatori abbiano riscontrato una forma paraboloide dimetrica per la spata in modo da convergere meglio i raggi solari e inoltre che la spata aperta sia sempre rivolta verso sud.
I fiori sessuali sono disposti nella parte inferiore della pianta quelli femminili mentre quelli maschili sono disposti nella parte alta, tra loro e sopra i fiori maschili si trova una zona di fiori sterili.
Tra tutte queste zone sono presenti delle estroflessioni setoliforme, con il compito di trattenere gli insetti per l’ impollinazione, nelle piante acquatiche l’ inflorescenza è formata da uno spadice ridotto ma con una spata molto spesso presente.
– I Fiori
I fiori possono essere Unisessuali o Ermafroditi, Monoici cioè con organi riproduttivi maschili (stami) e femminili (pistilli) che si trovano sulla stessa pianta oppure Diodici cioè con organi riproduttivi che vengono prodotti in due piante distinte.
I fiori delle piante acquatiche sono spesso unisessuali, molto piccoli e quasi invisibili, in alcune piante acquatiche non c’è presenza di fiori poiché si riproducono a rizoma.
Il perianzio è la parte del fiore costituita dal’ insieme di calice e corolla, in molte piante di questa famiglia è di tipo sepaloide, in altre piante i fiori sono sterili di tipo filamentoso nello stadio di antesi femminile cioè quando il fiore è completamente aperto.
I fiori sono sono 5 di tipo verticillo di cui:
2 verticilli di tepali (si chiama tepalo quella parte del fiore non è possibile distinguere in petali o sepali),
2 verticilli di stami (gli stami sono le parti fertili maschili),
1 verticillo del gineceo (il gineceo è il complesso di pistilli cioè organi riproduttivi femminili di un fiore che può essere apocarpico o sincopartico a seconda che i singoli pistilli restino distinti l’uno dal’ altro e quindi costituiscano altrettanti pistilli).
Ogni verticillo può essere dimero o trimero, cioè gli stami o i tepali possono essere 2+2 o 3+3.
L’ ovario è supero cioè la parte basale del pistillo che racchiude uno o più ovuli si trova nella parte superiore, con sovrapposto un solo pistillo con stigma unico, puntiforme cioè piccoli come un puntino o capitato cioè ha una forma globosa come la testa di uno spillo.
Molto spesso l’ ovario si trova immerso nello spadice, può essere monloculare o pluriloculare, con uno o più ovuli, anatropi, capovolti o ortotropi, in posizione eretta.
La placentazione può essere parietale, assiale, apicale o basale.
– I Frutti
Nelle piante acquatiche i frutti sono Nucola, piccola noce contenente 1 o 2 semi al massimo oppure Drupa, ovvero complesso delle parti del fiore che rimangono dopo la fecondazione e contribuiscono alla propagazione per mezzo dei semi.

Le Araceae sono piante comunemente velenose ma alcune di esse, se cotte, possono essere utilizzate come alimento.
In Italia vi sono molte specie presenti anche nelle aree cittadine come le Anthurium, le Anubias, le Zantedeschia, le Caladium, le Lemna, le Pinellia, le Amorphophallus Titanum che produce un grande fiore bianco o rossa, forse il più grande fiore al mondo e tante altre ancora, molte di queste sono vendute come piante da appartamento poiché sono piante molto eleganti soprattutto grazie alla presenza del suo particolare fiore, lo spadice, che spesso viene chiamato volgarmente “ calla ”, infatti molti fiorai o vivaisti le vendono come calla selvatica, finta calla, calla rossa o calla da appartamento.

Habitat

Le Araceae sono presenti in molti paesi ma soprattutto in Europa, nelle aree tropicali del’ Asia Occidentale e del’ Africa del Nord.

Riproduzione

La riproduzione può essere tramite Talea, Rizoma o grazie al’ impollinazione, quella terrestre avviene tramite coleotteri mosche e altri di insetto, si chiama impollinazione Entomogama, anche se le piante non sono nettarifere, rilasciano sostanze zuccherine, profumi particolari o di putrefazione che attirano gli insetti.
La moltiplicazione nelle piante acquatiche avviene soprattutto tramite Talea e Rizoma, oppure in alcuni casi avviene con l’ ausilio di molluschi, le inflorescenze non sempre sono utili dal punto di vista riproduttivo.

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