I pesci rossi deceduti possono diventare pericolosi per l’ecosistema, come portatori di parassiti e malattie, vivi, crescono in maniera sproporzionata e diventano dei veri e propri mostri.
Questo allarme viene dal Center of Fish and Fisheries dalla Murdoch University Australiana e riportato sul sito ambientalista Treehugger.com. Ecology of Freshwater Fish, con il titolo : “ Prima prova di migrazione del pesce rosso ; implicazione per il controllo di una specie globalmente invasiva”.
Da questo studio si evince che i pesci rossi gettati in fiumi e laghi, possono crescere a dismisura, a volte sono mostruosamente grandi e sono capaci di distruggere l’ intero ecosistema locale mangiano il cibo, le uova e spesso gli avannotti, dei pesci endemici del luogo, molto spesso portano anche malattie o parassiti, letali per l’habitat acquatico.
Purtroppo il Pesce Rosso domestico più comune è il Carassius Auratus, tutti prima o poi abbiamo avuto un pesce rosso in casa vinto alla fiera, ma per chi non ama particolarmente gli animali o non vuole avere responsabilità, succede che ben presto si stanca di loro e quindi che fa? Lo butta via. Buttarlo nella fogna è la più crudele, ma c’è chi lo porta al fiume, allo stagno in campagna o ai laghetti vicino casa e lo abbandona lì, pensando di aver fatto una cosa giusta, di avergli reso la libertà perduta; dal punto di vista della crudeltà sì, ma dal punto di vista ambientale assolutamente no.
Cosa succede quando i pesci rossi si buttano nel Water?
I pesci attraversano il condotto del gabinetto, poi il condotto fognario ed infine si riversa nei fiumi o nei laghi. Dopo essere sopravvissuti abbastanza cominciano a cibarsi di tutto ciò che trovano di commestibile crescendo sempre di più, fino a diventare una specie non autoctona gigante e mostruosa.
Sono state scoperte più di 40 specie di pesci domestici o d’acquario presenti negli stagni locali di Alberta.
Infatti in natura pochi pesci allevati in cattività muoiono perché non riescono a procurarsi il cibo o sono deboli, ma moltissimi altri sopravvivono facilmente perché hanno un grande spirito di adattamento, mangiando qualunque cosa; tende a crescere esponenzialmente, diventando grande quanto una trota o una carpa, arrivano a misurare dai 40 cm e più e a pesare oltre i 2 k.
Oltre a tutto ciò, si potrebbero verificare delle mutazioni genetiche insolite e non sempre pacifiche.
Ad Alberta in Canada si sta facendo una vera e propria campagna in questo senso, infatti c’è il divieto assoluto di abbandonare i pesci rossi in qualunque ambiente acquatico, la regola vale sia per il pesciolino vivo sia per quello deceduto.
Chi contravviene, trasgredisce questo divieto, viene multato con una contravvenzione che può arrivare a 100 mila dollari Canadesi, circa 72 mila e 900 euro. Questo provvedimento si è ritenuto necessario poiché, a 300 km da Perth, nel Vasse River, i pesci rossi abbandonati negli ultimi 12 anni, hanno assunto notevoli grandezze, sono stati avvistati in molti corsi d’acqua del Canada dell’Ovest, si moltiplicano rapidamente diventando così invasiva, bastano 4 esemplari pionieri.
Questo pesce si muove velocemente nei fiumi percorrendo anche lunghe distanze, infatti i ricercatori australiani hanno scoperto che un pesce rosso ha percorso la bellezza di 230 km in un solo anno.
Percorrendo lunghissime distanze possono invadere diversi ecosistemi, infatti sono stati reperiti esemplari a Toronto, nel lago Tahoe, Sierra Nevada, Stati Uniti, ma anche in Colorado.
A Boulder in Colorado, fù segnalata per la prima volta nel lago di Thunderbird nel Novembre 2012, fù rinvenuto il pesce rosso Koi , che riproducendosi , minacciava la fauna acquatica del lago. Con grande sforzo, utilizzando la pesca elettrica, furono rimossi ben 2,275 esemplari non nativi, che probabilmente da almeno 2/3 anni si riproducevano nel lago, questo in base all’età dei pesci rimossi.
Il 13 marzo del 2014, nel piccolo lago Teller, sempre in Colorado, fù rinvenuto un esemplare di pesce rosso, da allora gli esemplari sono divenuti un centinaio, il lago si è trasformato così in una grandissima vaschetta per pesci rossi con oltre 4000 esemplari che si sono moltiplicati in soli 4 anni da almeno 2 coppie.
In Australia è stato pescato un esemplare di 1 metro circa e 1,800 kg di peso.
Nel Lago Parco del Brenta a Padova in Italia, sono stati pescati esemplari veramente enormi.
Le femmine di pesce rosso possono deporre fino a 400 uova l’anno e si possono incrociare con altre specie simili alla carpa, dando così origine , come detto precedentemente, a mutazioni genetiche.
Percorrono diversi km per deporre le uova e non avendo rivali predatori , crescono, distruggono la fauna preesistente e l’intero ecosistema, oltretutto la loro aspettativa di vita varia da 25 anni ai 40 anni, quindi pensate in tutto questo tempo cosa può accadere.
Questo allarme viene anche da altre parti del mondo, ma qui ad Alberta si stà studiando il modo per fermare e controllare questa invasione e prevenirne di future.
In Colorado per fermare questa invasione pensano di prosciugare i laghi, oppure come ultima soluzione4 utilizzare strumenti elettrici per stordire i pesci e rimuoverli mentre sono paralizzati.
Kristin Cannon, Responsabile della fauna selvatica del distretto di Boulder, ha mandato questo messaggio:
“ Invitiamo vivamente tutti i cittadini a non scaricare i loro pesci domestici indesiderati nelle nostre acque, è dannoso per il nostro ambiente, oltre ad essere illegale”.
Ken Kehmeier Biologo acquatico senior per CPW, Colorado Parks and Wildlife, ha detto :
“ La maggior parte delle persone non si rende conto degli effetti devastanti dell’ introduzione di specie esotiche nell’ambiente, le specie non native possono essere devastanti per le popolazioni indigene, causando epidemie, creando squilibri concorrenziali. È un problema serio che chiunque sia interessato al nostro ambiente dovrebbe conoscere
Sempre Kehmeier afferma:
“ Stiamo lavoriando a stretto contatto con pescatori sportivi, controlliamo periodicamente, cantine e negozi di esche locali per prevenire e controllare gli appartenenti alla “ secreta brigata” , (pescatori sportivi furbetti) non scarichino pesci di loro scelta per le gare, che non siano autoctone.
Conclusione
Comunque non per cattiveria o per egoismo, ma i pesci rossi prelevati da queste zone faranno tutti una brutta fine, saranno inviati nei vari centri di riabilitazione per rapaci, per diventare cibo dei predatori.
Tutto ciò è accaduto per colpa di un cittadino che si è liberato di un piccolo pesce rosso, senza rendersi conto delle conseguenze di tale gesto.
Liberare specie esotiche, che siano pesci, rettili, roditori o qualsiasi altra specie, in un ambiente che non sia il suo luogo d’origine, con la loro riproduzione, porta inevitabili a creare seri problemi e conseguenze alla biodiversità e sussistenza degli habitat locali.
Il miglior consiglio è di riportarli ai rivenditori o congelarli per ucciderli.