Atyopsis Gabonensis

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Nome Scientifico: Atyopsis Gabonensis

Famiglia: Atyidae

Genere: Atyopsis

Nome Comune: Atya Gabonensis, Gigante africano dei gamberi ventola, Aka filtro Africano, Gamberi del Vampiro, Gambero Blu del Gabon, Camerun Armoured Shrimp, Fabon Blu Rhino.

Habitat Originario: Originario del’ Africa Equatoriale Atlantica e più precisamente del Camerum, Senegal e Nigeria, ma li troviamo anche sulla Costa Orientale del Sud America tra Venezuela, Brasile e Guyana vive in corsi d’acqua dolce e fiumi, ruscelli e torrenti, relativamente caldi, con flusso corrente e ben ossigenati, che si riversano verso il mare.

Habitat acquario: Vasca da 50x30x30 1 solo esemplare, 200x50x50 cm per gruppi di 6- 10 esemplari, illuminazione media, temperature da 22° C a 30° C, PH tra 6 e 8, durezza dell’acqua media o moderata, substrato di ghiaia o sabbia scura, arredi e molte piante soprattutto Muschio di Java e Riccia Fluitans.

Descrizione: Ha un’ aspetto imponente e minaccioso per le sue dimensioni ma in realtà è un soggetto timido e pacifico.
I maschi di questa specie risultano essere più grandi delle femmine, queste sono più tozze e hanno un addome pronunciato.
Le dimensioni variano tra i 12 cm e i 16 cm.
In entrambe i casi l’aspettativa di vita si aggira intorno ai 3-5 anni, se tenuti in ambienti ottimali.

Alimentazione: Onnivori Filtratori

Riproduzione: Difficile ma non impossibile.
Ovipara, forma la coppia solo occasionalmente, la femmina si prende cura delle uova fino alla schiusa.

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Categorie: , SKU: IMAGAMB-ATY-ATYO-2

Descrizione

L’ Atyopsis Gabonensis è un Gambero filtratore appartenete al genere Atyopsis della famiglia Atyidae.
È originario dell’ Africa Equatoriale Atlantica ma la troviamo anche nel Sud America e più precisamente sulla costa Orientale.
I nomi comuni con cui è conosciuto sono: Atya Gabonensis, Gigante africano dei gamberi ventola, Aka filtro Africano, Gamberi del Vampiro, Gambero Blu del Gabon, Camerun Armoured Shrimp, Fabon Blu Rhino.
È un filtratore naturale per acquari, una meravigliosa specie offerta da madre natura.

È un gambero molto pacifico che ama la vita gregaria, gruppi di 4-6 esemplari, ma a differenza di altri gamberi, non disdegna nemmeno la solitudine.
Ha un corpo quasi cilindrico come suo fratello l’ Atyopsis Moluccensis e come lui arti a forma di ventola, ma le dimensioni sono notevolmente superiori,
Ha un aspetto piuttosto imponente, un guscio o carapace robusto e tozzo, il cui colore principale è Blu ma ci sono varianti di colore azzurro acceso con riflessi rossi, grigio, grigio scuro, nero e marrone scuro e chiaro, questi gusci o carapaci, al momento della muta diventano completamente bianchi.

Come dicevamo ha un aspetto imponente, le zampe anteriori sono di grandi dimensione e questo conferisce loro un aspetto minaccioso, ma è timido, socievole e del tutto innocuo poiché per natura si nutre solo ed esclusivamente di cibo finissimo, ha occhi neri, sulla testa troviamo 12 antenne, i primi 4 arti anteriori (chelipedi) non sono le classiche chele ma pinze con estremità fornite di setole a formare un ventaglio, al momento di alimentarsi queste vengono dischiuse aspettando di catturare la “ preda”, infusori, microparticelle di cibo, plancton, naupli, microrganismi in genere, poi vengono richiuse su loro stesse e portate alla bocca per essere leccate.

La muta è periodica, circa ogni 2 mesi, in cui il gambero crescerà e cambierà il carapace ormai stretto, ma è anche il periodo in cui sarà più vulnerabile e spesso può diventare preda di altri ospiti, perciò in questo periodo sarà facile trovarlo nascosto tra la vegetazione o in qualche anfratto, ricordate che la tonalità di colore può variare in base al’ alimentazione, al’ età, allo stress, ai valori dell’acqua.

Il maschio ha negli arti una serie di aculei con cui si aggrappa a piante ed arredi e nel momento del’ accoppiamento si ancora al carapace della femmina per rilasciarle sacchetti di sperma per la fecondazione.
Le femmine sono più tozze e hanno un addome molto più pronunciato.

A causa delle grandi dimensioni questi esemplari hanno bisogni di acquari di notevoli dimensioni, per un esemplare 50x30x30 cm, per più esemplari almeno 200x50x50 cm, substrato di ghiaia o sabbia scura, predisponete rifugi sottoforma di radici legnose, legni in genere, rocce, soprattutto una generosa piantumazione,soprattutto Muschio di Java e Riccia Fluitans, dove potranno trovare rifugio durante tutto l’arco della giornata, ricordate una buona ossigenazione e una buona filtrazione aiuteranno i vostri ospiti a vivere in un ambiente consono e salutare.
Normalmente occupa la parte fondo vasca, posizione frontale alla corrente, questo per poter catturare più alimenti e particelle sospinte dalla corrente, a questo proposito consigliamo un buon filtro con forte getto all’uscita.

Trattandosi di animali prevalentemente notturni è consigliabile alimentarli al crepuscolo, ma ciò nonostante, se si riterrà tranquillo e sicuro all’interno dell’acquario, sarà possibile vederlo anche durante il giorno in piena attività.
Come coinquilini evitate tutti coloro che hanno comportamenti aggressivi e territoriali quali Ciclidi, Barbi,Boito, oppure Crostacei di dimensioni elevate, soprattutto per la vulnerabilità nel periodo della muta, prediligete ospiti di dimensioni ridotte, tranquilli, socievoli e altrettanto innocui.

È uno dei gamberi più grandi da inserire in acquario poiché le misure variano da 12 cm a 16 cm come in natura, se allevato correttamente l’aspettativa di vita si aggira intorno ai 3-5 anni.

Habitat

L’ Atyopsis Gabonensis è originario del’ Africa Equatoriale Atlantica e più precisamente del Camerum, Senegal e Nigeria, ma li troviamo anche sulla Costa Orientale del Sud America tra Venezuela, Brasile e Guyana.
Vive in corsi d’acqua dolce e fiumi, ruscelli e torrenti, relativamente caldi, con flusso corrente e ben ossigenati, che si riversano verso il mare.

Illuminazione e Temperature

Illuminazione di media intensità, temperature tra i 22° C e i 30° C, il PH tra 6 e 8, durezza dell’acqua media, ricordate che come suo fratello l’Atyopsis Moluccensis è sensibile ai prodotti chimici in genere ma soprattutto quelli contenenti rame, evitate anche prodotti anti-alghe e anti-lumache.

Alimentazione

L’ Atyopsis Gabonensis è Onnivoro filtratore, si nutre di microorganismi di origine vegetale e animale, come sopra dettagliatamente specificato, utilizza i ventagli per catturare microparticelle, richiude il ventaglio e lo porta alla bocca per leccarlo.
Visto che diventa più attivo nelle ore notturne se volete somministrare del cibo in infusori, fatelo al crepuscolo così mangerà più tranquillamente, ma se ve ne dimenticate potete stare tranquilli, non ha bisogno di essere nutrito giornalmente perché ricerca da solo il cibo all’interno della vasca, piazzandosi di fronte al’ uscita dell’acqua del filtro, setacciando il substrato o afferrando le microparticelle di cibo che volteggiano lentamente nell’acqua.

Riproduzione

La riproduzione in acquario è difficile ma non impossibile.
In natura avviene come per le Cardinia Japonica, rilasciando le uova nel corso di un fiume, queste verranno trasportate dalla corrente sino a quando non troveranno acque salmastre dove comincerà la prima metamorfosi, poi proseguiranno in acque sempre più salate, una volta che tutti gli stadi saranno completati e si saranno trasformati in semi adulti, risaliranno la corrente per tornare verso le acque dolci.
Se nell’arco di 3-4 giorni le uova non troveranno acqua salmastra moriranno.
In acquari d’acqua dolce è praticamente impossibile la riproduzione,
ma se ci prodighiamo preparando una “Nursery” con acqua salmastra forse potremmo avere risultati positivi.
A questo punto starà a voi decidere se vorrete affrontare le difficoltà che questo comporta per ottenere la riproduzione.
Cominciate col trasferire la femmina feconda con almeno 4\5 maschi in una vasca da riproduzione contenente acqua salmastra così ottenuta: una piccola vasca da 20 o 40 litri potrà bastare, il substrato deve essere di materiale sabbioso, melmoso o fangoso.
Come sabbia potete utilizzare l’Aragonite marina, pochi arredi tipo tronchi, Muschio di Java, Riccia Fluitans, 17 gr di sale ogni litro di acqua, usate sale specifico tipo Istant Ocean e non quello da cucina che non è adatto, installate un densimetro per controllare la salinità dell’acqua, un riscaldatore e un termometro affinché la temperatura rimanga costante tra i 24°C. E i 26° C.
I filtri devono essere posteriori di tipo meccanico e biologico possibilmente ben protetti da una calza di naylon. La vasca deve essere coperta poiché i gamberetti cresciuti tendono ad evadere e l’acqua salmastra evapora più velocemente di quella dolce.
Il PH intorno al 7,5, la durezza dell’acqua intorno o superiore a 18°.
Con una Nursery così composta, la riproduzione avrà più probabilità di riuscita.
Inserite nella vasca 1 maschio ogni 3 femmine.
Una volta completata l’acclimatizzazione comincerete a vedere all’interno della vasca i rituali di corteggiamento che si ripeteranno diverse volte, non si formeranno coppie fisse , si accoppieranno casualmente e in continuazione, senza uno schema preciso.
Quando le femmine saranno pronte faranno la muta e rilasceranno all’interno della vasca i feromoni , quello sarà il segnale per i maschi che sono pronte per l’ accoppiamento.
Le femmine hanno all’interno del loro corpo le uova, circa 100/200, di colore scuro per 3 settimane circa, verranno poi spostate tra le appendici natatorie solo quando saranno pronte per la fecondazione.
I maschi cominceranno a nuotare per tutta la vasca finché non troveranno la femmina , si aggrapperanno per qualche secondo sulla regione cervicale della femmina, sul dorso per intenderci dove faranno aderire le proprie spermatofore (sacchetti pieni di sperma) al ricettacolo femminile.
Le femmine rimarranno apparentemente indifferenti, continuando freneticamente la pulizia dei pleopodi (le zampette della parte addominale che presto riceveranno le future uova), comprimerà poi le uova facendole scendere verso le appendici natatorie mentre lo sperma gelatinoso si scioglie fecondando le uova. Le appendici della femmina provvederanno ad ossigenare le uova che da scure assumeranno una colorazione trasparente. Non tutte le uova verranno fecondate quindi è possibile trovare all’interno della vasca piccoli cumuli di uova ancora scure abbandonate dalle femmine.
Circa 7, 10 giorni dopo la fecondazione, avverrà la schiusa e le larve devono essere nutrite subito, quindi inserite il fitoplancton con una siringa all’interno della vaschetta appena vi accorgerete che le femmine non posseggono più le uova.
Essendo alla nascita già filtratori, filtreranno l’ acqua e mangeranno le alghe unicellulari, che si formano all’interno della vasca d’acqua salmastra, fitoplancton che si può trovare anche in commercio con il nome di Koralsea Phytoplancton : K-ZOO, K-PHYTO da 30 o 250 ml.
Dopo circa 3 settimane le larve saranno abbastanza cresciute da poter filtrare altro cibo sminuzzato, questo le aiuterà a crescere più in fretta e dopo circa una cinquantina di giorni avrete dei gamberetti che misureranno 1 cm \ 1,5 cm, comunque la crescita varia in base all’alimentazione.
A questo punto i gamberetti andranno reinseriti nella grande vasca d’acqua dolce, però dovrà essere fatto in maniera graduale , eliminando dalla vaschetta piccole quantità di acqua salmastra, circa il 20% / 30% e aggiungendo la stessa quantità di acqua dolce fino ad esaurimento della prima.
La frequenza riproduttiva normalmente è di circa 6 settimane, il numero di larve che arrivano a diventare adulti solitamente è minimo, tra i 20 – 25 esemplari.
Come anticipato si hanno poche notizie di riuscita in tale impresa ma provare non guasta anche perché tutti gli esemplari venduti provengono direttamente dagli ambienti naturali e questo sta portando ad una drastica diminuzione della specie.
Quindi provare e riprovare, per poterli poi allevare in cattività per l’acquariofilia può essere un’ottima cosa per gli amanti del genere:
Allego link del video amatoriale che ho trovato, girato da BY S&M-GOE in Germania, dove si può vedere che la riproduzione in cattività non è impossibile.

Informazioni aggiuntive

Aggressività v/conspecifici

Pacifico

Alimentazione

Detrivoro, Filtratore, Onnivoro

Coppia formata

Occasionalmente

difficoltà allevamento

3

Dimensione

12 – 16 cm

Dimensione min. vasca

200x50x50 cm, 50x35x35 ( 60lt )

Durezza dell'acqua

Media

Famiglia

Atyidae

Genere

Atyopsis

Illuminazione

Media

Livello co2 richiesto

Medio alto

Livello di nuoto

Basso

Numero min. di esemplari

10, 6

pH

6 – 8

riproduzione

molto Difficile, Oviparo

Temperamento coinquilini

Pacifico

Temperatura acquario

22° – 30°

Vita media

2 – 5 anni