Descrizione
Tipico pesce da fondo. Raggiunge grandi dimensioni se ha possibilità di movimento in ampi spazi.
Adora rimanere rintanato tra tronchi e pietre non calcaree che devono essere presenti in gran numero nell’acquario che lo ospita. Ancistrus temminckii sono pesci piuttosto tranquilli e non disturbano, ad eccezione dei Discus, dai quali sono irresistibilmente attratti.
L’acqua è bene che sia mantenuta su valori neutri e sempre pulitissima. Il corpo è piatto sul ventre, forma tipica dei pesci che trascorrono quasi tutto il loro tempo sul fondo. Il corpo è nero o marrone scuro con macchie giallastre.
Le pinne sono trasparenti e coperte di macchie nere. Ciò che rende particolare questo pesce sono le setole che hanno sul muso gli adulti, soprattutto i maschi. Le femmine ne hanno una fila sola, i maschi due e più lunghe che si dispongono a formare un disegno a Y sul muso, e si biforcano in punta.
Anche le femmine possono formare delle escrescenze sul muso, ma meno evidenti e meno diffuse rispetto agli esemplari maschi. La bocca è a forma di ventosa.
Esiste anche una varietà albina ottenuta in acquario. Vive sul fondale e può formare piccoli gruppi. Le specie di questo genere possono respirare assorbendo aria attraverso lo stomaco e sopravvivere quindi in acque povere di ossigeno.
Anche se pacifici a volte i maschi di Ancistrus temminckii possono diventare territoriali. Possono raggiungere dimensioni di circa 20 cm.
Habitat
Ancistrus temminckii proviene dal Sud America più precisamente dal Suriname, bacino del fiume Marowijine e dal distretto di Saramacca.
Alimentazione
L’alimentazione deve essere soprattutto composta da verdure. Benché si nutrano essenzialmente di alghe, quelle presenti nell’acquario a volte non riescono a soddisfare le loro esigenze. Quindi, la dieta può essere integrata con apposite pastiglie da fondo a base di alga spirulina. Si possono aggiungere anche spinaci sbollentati e frullati fagiolini sbollentati e lattuga.
Riproduzione
Per la riproduzione del Ancistrus temminckii è consigliato fornire l’acquario di grotte e gallerie allestite con massi, tronchi e anfore, gusci di noci di cocco tagliati a metà ma con un’apertura che possa essere utilizzata per entrare. Se soddisfatti tenderanno a riutilizzare sempre la stessa tana, una volta formate le coppie rimarranno fedeli nel tempo.
L’accoppiamento è abbastanza rude, il maschio spinge con forza la femmina nella tana per farle deporre le uova (depongono fino a 200 uova con un diametro di pochi millimetri). Dopo di che la allontanerà dal nido. La fecondazione è esterna e da quel momento sarà solo il maschio ad occuparsene fino alla loro schiusa. Le ventilerà con le pinne per evitare che ammuffiscano e per tenerle pulite, uscirà solo per mangiare. Dopo qualche giorno le uova cominceranno a schiudersi ma le piccole larve resteranno attaccate alla parete della tana dove si nutriranno del proprio sacco vitellino.
Passati circa una ventina di giorni dalla schiusa i piccoli diventano avannotti saranno indipendenti e usciranno dalla tana per cibarsi, solo dopo che l’ultimo avannotto avrà lasciato la tana il maschio tornerà alla sua vita normale, fino alla prossima cova.
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