La famiglia Goodeidae ( prende il nome dal famoso ittologo George Brown Goode che ha lavorato per gran parte della sua vita come membro della National Academy of Sciences americana, dedicando numerose ricerche, più di 100 relazioni e libri sull’evoluzione di questa specie ) comprende numerose specie endemiche di pesci d’acqua dolce, cioè provenienti tutte dal bacino idrico centrale del Messico, rappresenta circa il 32% delle specie esistenti nella zona. Recenti studi filogenici datano l’età di questa famiglia a circa 16,5 milioni di anni fa, si dice nel periodo Miocene, caratterizzato da fortissime attività vulcaniche che hanno dato origine ad episodi tettonici causa dell’ innalzamento dell’attuale catena montuosa che unisce l’America del sud all’America del nord. L’esistenza di questa nuova barriera geografica ha dato vita alla speciazione allopatrica cioè una selezione genetica di cambiamenti nella specie. In natura negli ultimi anni c’è stata una significativa diminuzione della popolazione Goodeidae a causa dell’inquinamento, la desertificazione, l’inserimento nei bacini di predatori di grandi dimensioni capaci di riprodursi in gran numero nel giro di pochi mesi e di divorare non solo i Goodeidae adulti ma soprattutto gli avannotti, la perdita del loro habitat naturale, la mancanza di cibo, la scarsa importanza economica per i pescatori messicani. Insomma molte specie di questa famiglia sono estinte o in via di estinzione nelle regioni di origine. Grazie alle loro piccole dimensioni molti appassionati di acquariofilia si stanno interessando a loro, questo è il caso di alcune specie come la Skiffia Francesae che sopravvive da ben 25 anni e la specie Zoogoneticus non ancora estinti grazie alla riproduzione in acquario e sono molto popolari. I fan di tutto il mondo e alcuni scienziati si stanno mobilitando e si sono uniti all’organizzazione GSG con iscrizione gratuita, per tutelare, conservare e soprattutto salvare le specie in via di estinzione. Ora il Messico è un paese in cui l’ecologia non è affatto una priorità come può esserlo la sopravvivenza umana, ma un centro per la salvaguardia della specie Goodeidae ora esiste presso l’università di Morelia grazie alla dedizione dell’acquariofilo Ivan Dibble che ha creato il FISH.

Descrizione

I Goodeidae sono abbastanza attivi anche se sono pesci che amano il crepuscolo, vivono in coppia e in gruppi hanno caratteristiche diverse derivanti da una specie ancestrale evolutasi nel corso della storia.
I maschi della specie sono abbastanza territoriali ma anche se intraprendono scaramucce non portano mai conseguenze, di per sé la femmina ha un comportamento dominante, per questa ragione è meglio creare un acquario con pesci che possono tollerare , tipo i Ciclidi o della stessa specie, ma non i Neon i Guppy o Anqueles combattente, che solitamente amano sgranocchiare le pinne altrui. I pesci delle varie famiglie si differenziano della forma del corpo e nel tipo di alimentazione in base alla provenienza. Appartenenti al genere Splitfin, i raggi anteriori della pinna anale del maschio sono parzialmente separati dal resto della pinna, possono arrivare da 5 cm di lunghezza nella specie più piccola, a 20 cm di lunghezza nella specie più grande Empetrichthyidae. In natura si conoscono oltre 50 specie ma non tutte in acquariofilia. Gli appartenenti al genere Cyprinodontidae e Empetrichthyidae si differenziano dalla mancanza di uno scheletro pelvico cioè della cintura pelvica e dalle relative pinne. In tutte le specie della famiglia la livrea maschile è generalmente più colorata e appariscente , i colori variano dal rosso, giallo, blu su base argentea, al contrario quella femminile appare meno colorata con colori che variano dal giallino pallido al marrone o grigio fumo. La specie Xenotoca Eiseni è molto semplice da allevare, non ha bisogno di periodici cambi d’acqua e si adatta a molti range, la specie Skiffia invece per vivere bene ha bisogno di frequenti e abbondanti ricicli.

Habitat

La famiglia Goodeidae è divisa in 2 sottofamiglie la Goodeinae e la Empetrichthynae e sono divisi come detto sopra in 2 habitat differenti. Il primo habitat dei Goodeinae è in Messico, lungo la zona centrale tra il bacino Lema Grande de Santiago, il fiume Ameca, il lago Magdalena, il bacino Balsas e il bacino Armeria. Il secondo è dei Empetrichthynae nel bacino idrografico endoreico negli Stati Uniti Sud-Occidentali tra l’altopiano della Columbia, la Sierra Nevada e la catena dei Monti Wasatch.

Allestimento della vasca

Per ricreare un habitat semi-naturale saranno sufficienti una vasca da 30-100 litri per 1 maschio e 2 femmine oltre i 100 litri per vasche di comunità e caratteristica fondamentale l’acidità dell’acqua e il colore giallognolo facilmente ottenibile aggiungendo nelle loro vasche della torba come fondo che oltre a dare acidità mette in risalto i loro colori. Una vaschetta per la riproduzione all’interno come nursery di riproduzione, amano vivere all’ ombra per questo si consiglia una fitta vegetazione e piante galleggianti ma con le stesse esigenze, PH, temperature e acidità  dei pesci, le piante potrebbero essere le Microsorium, Bolbitis, Vasicularia e Cabomba. Questi adattano bene alla vita in comunità e sono poco aggressivi, se si allevano in acquari grandi, ma se in piccoli spazi possono diventare aggressivi, territoriali e molto violenti con pesci più piccoli. Come arredamento sono ottimi: tronchi, radici, ciottoli rocce, mezzi vasi capovolti, e piante basse.

Illuminazione e Temperature

Come detto amano poco la luce quindi cerchiamo di schermare il più possibile la vasca e dare tanti punti d’ombra, i valori come le temperature variano in base alla specie ma approssimativamente si aggirano tra i 16°- 28°, il PH tra 6,5 e 7 l’acidità dell’acqua tra il tenero e il molto acido.

Alimentazione

In Acquario l’alimentazione non è particolarmente problematica a patto che si estenda per l’ 80 % a base vegetale, sono noti per sradicare lenticchie d’acqua e alghe filamentose senza distruggere le piante, aggiungete alla dieta mangime per pesci tropicali e spinaci bolliti, non rimuovete dalla vasca residui di cibo e alghe poiché questi pesci le gradiscono parecchio.

Allevamento e Riproduzione

Nelle famiglia Goodeidae per la riproduzione esistono 2 generi, i vivipari e gli ovovivipari, nel primo caso i piccoli si sviluppano all’interno dell’utero materno e vengono nutriti attraverso un follicolo ovarico della madre collegato al ventre del piccolo molto simile al cordone ombelicale, ciò permette ai piccoli avannotti di crescere e svilupparsi aumentando così le probabilità di sopravvivenza, la gestazione dura circa dai 30 ai 60 giorni dipende dalle specie e produce 5 avannotti per una femmina giovane e 35 per una femmina adulta, i piccoli arrivano a misurare circa dai 4 mm ai 15 mm, per le femmine adulte è necessaria un’integrazione di cibo nel periodo gestazionale, la maggior parte dei vivipari produce un numero inferiore di avannotti.
Nel secondo caso le uova non devono essere deposte ma grazie al gonopodio maschile ( il gonopodio è l’organo copulatore che si sviluppa in alcune specie di pesci e permette il passaggio degli spermatozoi dal corpo maschile a quello femminile, volgarmente chiamato pene) vengono fecondate all’interno dell’utero, così gli embrioni nelle uova, all’interno del ventre materno possono svilupparsi al sicuro dai predatori nutrendosi del sacco vitellino e al momento del parto la madre espellerà le uova quasi dischiuse con piccoli già formati delle dimensioni di 4-5 mm praticamente autosufficienti. Le femmine non trattengono lo sperma e devono essere fecondate prima di ogni gravidanza. In entrambi i casi le femmine hanno bisogno di un periodo di riposo tra una gravidanza e l’altra a basse temperature, 16°-22°, possibilmente nel periodo invernale, poiché il parto dura diverse ore e, causa i piccoli avannotti nascano abbastanza grandi, spesso accade che le femmine troppo stanche muoiano di parto.

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