Tutte le specie di questa famiglia sono originarie del Sud America, precisamente nelle acque dolci dell’area amazzonica Brasile, Bolivia, Colombia, Guiana e Perù. Esistono più di 30 generi e oltre 70 famiglie ma non tutte sono commercializzate in acquariofilia poiché alcune di esse arrivano a misurare in maniera esponenziale. Sono pesci gatto così chiamati perché possiedono grumi ossei che formano delle placche spinali ai due lati della bocca come se fossero dei baffi, da qui il nome “pesce gatto”, la testa depressa coperta da placche ossee che si allungano sulla parte anteriore del dorso, il muso corto, ai lati del corpo hanno altre placche ossee, una pinna adiposa e 4.6 raggi sulla spina dorsale con il primo raggio spinoso e spesso velenoso. Ma esistono altre tre specie particolari il “pesce gatto parlante” che è in grado di produrre , ruotando le spine pettorali o facendo vibrare la vescica, dei suoni udibili anche dall’uomo, vengono utilizzati per lo più come metodi di comunicazione di autodifesa o come richiamo per conspecifici all’interno della vasca il “ pesce gatto che cammina” questa specie in realtà ha origini asiatiche ma si è diffuso nell’ America del sud grazie all’introduzione da parte dell’uomo, essendo un vorace divoratore ha sempre bisogno di cibo e la sua particolarità gli è valsa un bonus per ottenerne più , infatti quando non è felicemente sazio, grazie anche alle branchie modificate che gli permettono di respirare ossigeno fuori dall’acqua, trasforma le pinne pettorali in zampe con cui striscia fuori dall’acqua sulla terra ferma alla ricerca di cibo, infine vi è una specie che “ pesce gatto preistorico” come tutti i pesci gatto posseggono due appendici carnose, lunghe e sottili dette bardigli ai lati della bocca due mascellari e due mandibolari ma in più hanno placche ossee a forma di scudi che partono dalla testa in forme piccole crescendo di gradazione sino ad arrivare alla pinna caudale, questi scudi si trovano anche lateralmente ed oltre ad essere duri sono anche taglienti come spine, la loro colorazione spesso sui toni scuri marrone, nero e grigio e la presenza di questi scudi gli conferiscono l’aspetto preistorico di cui parlavamo. Questa specie nonostante l’aspetto e le dimensioni a cui può arrivare in realtà è un gigante buono , infatti si adatta a qualsiasi convivenza o habitat. Le misure possono variare dai 2,2 cm del Physopyxis Ananas ai 120 cm. Del’ Oxydoras Niger. È un pesce resistente e notturno. Fate molta attenzione agli spostamenti in altre vasche, alcuni utilizzano le mani prendendoli dalla pinna dorsale ma spesso si rimane impigliati tra le pinne pettorali e le placche laterali con le dita, è un’esperienza alquanto dolorosa, se potete utilizzate retine a maglie fittissime usando cautela poiché essendo le pinne seghettate possono facilmente rimanere impigliati con placche e spine alle reti, sarebbe molto meglio utilizzare una vaschetta di plastica inseguendo il pesce nella vasca, meno dannoso per lui e molto meno doloroso per voi. Quando questo pesce è spaventato si blocca immediatamente innalzando in modo eretto le spine pettorali e dorsali dai bordi seghettati diventando così uno strumento di autodifesa. Il livello di nuoto è medio-basso o sul fondo vasca. Dal temperamento pacifico è un pesce da comunità ma si sconsiglia la convivenza con esemplari molto piccoli perché potrebbero essere facilmente predati.

Allestimento vasca

Per un solo esemplare la vasca deve essere 36x15x12 per soddisfare le sue esigenze, il sub strato di sabbia o ghiaia fine, perché scavano per cercare il cibo, rocce lisce, tronchi o radici, tubi in plastica o in argilla dove possano nascondersi in caso di pericolo, abbastanza grandi da poter fuoriuscire senza danni alle pinne e soprattutto tenendo presente che questo pesce cresce di parecchi cm. Indifferentemente dalla grandezza della vasca. Le piante non sono fonte di cibo quindi non le danneggeranno inseritene di varie gradazioni sono ottimali sia per essere utilizzate come nascondigli ma anche come schermatura per la luce, essendo animali notturni non amano la troppa illuminazione e sosteranno tra di esse durante il giorno uscendo la sera per iniziare la “ pulizia “ della vasca dal cibo lasciato durante il giorno dai coinquilini. Se desiderate assistere al loro risveglio durante la sera, potete inserire delle luci notturne a led, all’interno dell’acquario. Non utilizzate filtri sottosabbia poiché questo pesce potrebbe rimuoverlo cercando il cibo, utilizzate filtri a parete o esetrni. I ricambi d’acqua devono essere effettuati almeno ogni due settimane, assicuratevi di utilizzare un declorizzatore l’acqua che tratti sia il cloro che clorammine ( responsabili del fastidioso odore di cloro e bruciore agli occhi), sostituire dal 20% al 30% di acqua. La vita se allevati nelle giuste condizioni può variare dai 5 anni ai 15 anni.

Illuminazione e Temperature

La famiglia Dodadidae non è amante della luce, essendo un animale notturno, per questa ragione posizionate in acquario delle piante galleggianti che forniranno una schermatura naturale all’ambiente. I valori dell’acquario, temperatura dell’acqua tra i 22° – 28°, PH tra 6,5 – 8, durezza dell’acqua media.

Alimentazione

Si consiglia l’ alimentazione nelle ore notturne, specie onnivora, per ottenere una sana e robusta costituzione puntate su una dieta mista e varia che comprenda prodotti secchi che raggiungano il fondo, cibi vivi e surgelati, pellet per pesci gatto, fiocchi, granulati, lumache acquatiche, gamberetti triturati e lombrichi surgelati.

Riproduzione

La riproduzione in natura avviene tramite deposizione di uova o costruendo nidi di bolle d’aria tra le piante galleggianti. Per quanto riguarda l’acquario è molto difficile che avvenga ma siamo riusciti a trovare una riproduzione andata a buon fine quindi se volete provarci si consiglia di acquistare una femmina e due maschi, predisporre una vasca apposta per la riproduzione con piante dalle foglie larghe o pezzi di polistirolo su cui la femmina deporrà le uova portate la temperatura a 28° aggiungendo antibiotici per evitare che le uova ammuffiscano, dopo 3 giorni le uova s schiudono e potete riportare le temperatura tra i 22° – 28°, gli avannotti andranno nutriti 4 volte al giorno con cibo vivo per poi passare ai fiocchi o tritati, dopo circa 30 giorni potete inserirli nella vasca principale. Ripeto comunque che la riproduzione in cattività è difficile da ottenere ma tentar non nuoce.

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