La famiglia dei ciclidi è la più numerosa in assoluto, i loro territori di provenienza prevalentemente sono l’America, l’Asia e l’Africa, ne esistono almeno 200 specie di genere diverso ed ad ogni famiglia corrispondono circa 1500 sottofamiglie. Ve ne sono di tutte le forme e dimensioni, molte di loro sono intelligenti, alcune specie sono solitarie , molte vivono in banchi, vivono in acque acide o dure, con PH anche molto elevati, si adattano a qualunque ambiente, hanno colori tenui o appariscenti, sono onnivori carnivori o erbivori insomma sono amati in acquariofilia perché ne esistono per tutti i gusti la scelta di questa specie è veramente ampia. Le dimensioni dei ciclidi variano dai 5 cm delle famiglie dei ciclidi nani sino agli 80 cm del Boulengerochromis Microlepis, il più grande ciclide Africano originario del lago Tanganyika. Il grande interesse acquariofilo per i Ciclidi nacque nel decennio 1960-1970, quando furono effettuate diverse spedizioni scientifiche nei laghi della Rift Valley, in Africa, e si scopri’ la grande quantita’ di specie che popolavano questi laghi. Centinaia di esemplari vennero esportati sia per il loro aspetto, sia per l’interessante comportamento. I Ciclidi piu’ commercializzati  in acquariofilia sono Pterophyllum scalare, Astronotus ocellatus, Pelvicachromis pulcher, Symphysodon discus e le Mbuna africane.

Le origini

I ciclidi hanno origini antichissime, la specie progenitrice presumibilmente è sopravvissuta al periodo Cretaceo, un periodo molto caldo dove il livello dei mari era più alto di oggi, ed è andata evolvendosi più o meno tra i 140 – 65 milioni di anni fa, cioè quando America e Africa erano ancora unite in un solo grande continente, il Gondwana. La specie ancestrale sembra che abbia avuto origine dal Nilo per poi colonizzare i laghi degli altri continenti in periodi che variano da 60 / 90 milioni di anni. Come sopra citato questa specie si è evoluta nel corso dei millenni assumendo morfologie diverse per adattarsi meglio all’ambiente che li circonda ma alcune di queste sono rimaste invariate caratterizzandola così dalle altre specie. Per precisazione, alcune testimonianze fossili rintracciate li datano solo a 30 milioni di anni fa.

La diffusione della specie

 

Si ipotizza che in natura esistano circa 5000 specie di ciclidi ma soltanto di 3000 circa se ne conoscono descrizioni. In acquariofilia ne conosciamo almeno 1700.

Sicuramente 1000 provengono dall’America dal Texas fino in Argentina passando dal Rio delle Amazzoni escludendo il Cile, almeno 700 provengono dal lago Malawi in Sud Africa, circa 500 dal lago Vittoria in Africa centro orientale e alcune presso il lago Tanganyika, 3 si dividono tra , Sri Lanka, Iran e Israele

Famiglie

Le principali si dividono in 4 categorie:

i ciclidi americani

  • Aequidens Riivilatus
  • Aequidens Curviceps
  • Aequidens Maronii
  • Anomalachromis Thomasi
  • Apistogramma Agasizzi
  • Apistogramma Cacatuoides
  • Apistogramma Macmasteri
  • Apistogamma Nijisseni
  • Apistogramma Trifasciatus
  • Astronotus Ocellatus
  • Cichlasoma Citrinellus
  • Cichlasoma Festivum
  • Cichlasoma Meeki
  • Cichlasoma Dovii
  • Cichlasoma Maculicauda
  • Cichlasoma Managuense
  • Cichlasoma Nigrofasciatum
  • Cichlasoma Severum
  • Cleithracara Maronii
  • Crenicara Filamentosa
  • Crenicichla Lepidota
  • Geophagus Daemon
  • Geophagus Jurupari
  • Hemichromis Binaculatus
  • Herichtys Carpintus
  • Laetacara Curviceps
  • Mesonauta Festiva
  • Nannacara Anomala
  • Nanochromis Nudiceps
  • Papiliochromis Rramirezi
  • Parapetenia festae
  • Pelvicachromis Humilis
  • Pelvicachromis Pulcher
  • Pelvicachromis Roloffi
  • Pelvicachromis Taeniatus
  • Pterophyllum Altum
  • Pterophyllum scalare
  • Symphysodon Aequifasciata Axelrodi
  • Symphysodon Discua
  • Thorichtys Meetki

i ciclidi asiatici

  •  Iranocromis, (Iran)
  •  Tilapia Mariae
  •  Oreochromis Niloticus detta comunemente Tilapia del Nilo,(Iran)
  •  Etroplus Maculatus (India)
  •  Etroplus Suratenis, (India)
  •  Etroplus Canarensis (India) Questo è un esemplare rarissimo.

i ciclidi africani

  •  Aulonocara Nyassae
  •  Cyprichromis Leptosoma
  •  Cyrtocara Ahli
  •  Cyrtocara Moorii
  •  Cyrtocara Polistigma
  •  Haplochromis Burtoni
  •  Haplochromis Polystigma
  •  Hemichromis Binaculatus
  •  Julidochromis Dickfeldi
  •  Julidochromis Marlieri
  •  Julidochromis Ornatus
  •  Julidochromis Regani
  •  Labidochromis Caeruleus
  •  Labeotropheus Fuellebomi
  •  Labeotropheus Trewavasae
  •  Llethrinopos Furcifer
  •  Melanochromis Auratus
  •  Melanochromis Chipokae
  •  Melanochromis Johanni
  •  Neolamprologus Brichardi
  •  Neolamprologus Brevis
  •  Neolamprologus Leleupi
  •  Neolamprologus Multifasciatus
  •  Paracyprichromis Nigripinnis
  •  Placydochromis Electra
  •  Protomelas Fenetratus
  •  Pseudotropheus Elongatus
  •  Pseudotropheus Lombardoi
  •  Pseudotropheus Tropheops
  •  Pseudotropheus Zebra
  •  Tropheus Moorii
  •  Tyrannochromis Macrostoma
  •  Sarotherodon Mossambicus
  •  Steatocranus Casoarius

Ciclidi Nani

  •  Anomalochromis Tomasi
  •  Apistogramma
  •  Apistogrammoides
  • Biotoecus Opertulari
  •  Dicrossus
  •  Laetacara
  •  Microngeophagus Ramirezi
  • Microngeophagus Bimaculatus
  •  Nannacara Anomala
  • Nanochromis Parilus
  • Nanochromis Transvestitus
  •  Pelvicachromis Humilis
  •  Pelvicachromis Pulcher
  •  Pseudocrenilabrus Multicolor
  •  Taeniacara

Le caratteristiche anatomiche

  1. Hanno una narice per lato
  2. L’intestino inizia sul lato sinistro dello stomaco
  3. Possiedono organi di senso ossia pori mandibolari
  4. Forma particolare della saggitta o otolite ( cioè il sistema acustico laterale del pesce)
  5. Pinna dorsale anteriore con raggi duri
  6. Divisione in 2 parti della pinna laterale
  7. Pinna dorsale posteriore con raggi molli
  8. Pinna caudale
  9. Peduncolo caudale
  10. Pinna pelvica o ventrale
  11. Pinna pettorale
  12. Pinna anale

La mandibola

Bmp4 è il nome dato al gene che possiede un’alta plasticità allelica ed è in grado di modificare la struttura facciale (in particolare la mascella inferiore) dei ciclidi. Questa alta variabilità fenotipica si «traduce» nell’ espressione di una vasta gamma di apparati masticatori ed una conseguente diversificazione nel gruppo. La caratteristica sta nella conformazione della faringe composta da un unico osso faringeo inferiore, questa conformazione ha modificato l’intera bocca creando delle seconde mandibole con due ossa faringee superiori, denti robusti sull’osso faringeo inferiore e muscoli della masticazione complessi e differenti permettono di masticare il cibo, spesso troppo grosso per loro in un unico boccone. Nei ciclidi la mascella faringea superiore è composta da 4 elementi fusi in un’unica placca ed è tenuta ferma da una serie di fibre muscolari, mentre quella inferiore è mobile. La comparsa di denti faringei consente un’attività masticatoria specializzata. In tutti gli altri pesci, invece, ha solo la funzione di far avanzare il cibo nell’ esofago. L’adattamento dei denti faringei al tipo di alimentazione è sorprendente, per i ciclidi che si nutrono di alghe i denti papilliformi sono piccoli e numerosi, per i ciclidi che si nutrono esclusivamente di molluschi sono denti molariformi grossi e compatti utili a rompere i gusci, per quanto riguarda i ciclidi carnivori hanno denti allungati e a punta di lancia utilissimi afferrare e lacerare la preda, per i ciclidi che mangiano sia alghe che molluschi i denti faringei sono grossi molariformi e papillifomi

Le narici

Sulla testa presentano un paio di narici che non hanno funzione respiratoria ma olfattiva, essendo collegate a recettori particolari. Alcuni generi presentano inoltre la linea laterale divisa in due parti.

L’intestino

Altra peculiarità, esclusiva dei Ciclidi, è l’orientamento verso sinistra del duodeno, che tutte le altre famiglie di pesci presentano orientato a destra. Non ci sono prove che comporti benefici alla vita di questi pesci, si ritiene sia semplicemente un’eredità del progenitore comune.

Il sistema acustico

La differenziazione più inusuale è localizzata nell’orecchio interno più precisamente dall’ otolite, un cristallo di aragonite immerso nel liquido linfatico che muovendosi permette il mantenimento dell’equilibrio, e presenta un profondo solco sotto l’occhio

L’aspetto fisico

I ciclidi americani presentano pinne anali e dorsali molto lunghi mentre quelli africani hanno colorazioni meravigliose, le conformazioni corporali spaziano nelle forme più diverse da quella tondeggiante e piatta dei Discus a quella allungata e rotonda delle Crenicichla, dalla gobba frontale degli Anphilophus Citrinellus, al corpo compresso e discoidale con raggi dorsali lunghi e ramificazioni raggiali sottostanti la bocca molto lunghi degli Pterphyllum Scalare. Le differenze le potrete riscontrare nelle seguenti sottofamiglie

  • Astronotinae
  • Cichlasomatinae
  • Cichlinae
  • Etroplinae
  • Geophaginae
  • Hetrochromidinae
  • Pseudocrenilabrinae
  • Ptychochrominae
  • Retroculinae
  • Cichlidae in incertae sedis

Il comportamento

Una volta inseriti nell’acquario ogni specie di ciclide sceglierà la sua posizione in base al suo livello di nuoto, dopo di chè la specie più grande diventerà la specie dominante per questo si consiglia di inserire possibilmente nell’acquario specie delle stesse dimensioni, i ciclidi sono di temperamento più o meno aggressivo ma ciò è giustificato da diverse ragioni, la gelosia, attacco, conquista di una femmina, rapporti sociali, la difesa della prole. Mostra la sua aggressività cambiando colore o mordendo la coda degli altri pesci o addirittura guizzare come un pazzo all’interno della vasca. Questo porta spesso a delle risse che solitamente finiscono in breve tempo ma se dovesse perdurare nel tempo la soluzione migliore è quella di separarli altrimenti potrebbero andare avanti fino a che uno dei due non morirà. Vi accorgerete di un atteggiamento dominante qual’ ora i pesci più piccoli rimangono rintanati tra le piante o in nascondigli di fortuna, per questa ragione si consiglia sempre di allestire all’interno dell’ acquario un ambiente con molti ripari e nascondigli arredando il fondo della vasca con tronchi, rocce e piante a cespuglio. Nel periodo della riproduzione il maschio , una volta scelta la femmina, la seguirà sino al formarsi della coppia. La loro colorazione cambia in base agli stati d’animo, nel periodo della riproduzione il colore dei maschi si scurisce invece quello delle femmine diventa più sgargiante, se sono stressati o vengono inseriti in un nuovo acquario assumono una colorazione molto pallida. Un comportamento particolare è quello della specie Neolamprologus Bricardi, i giovani di questa specie aiutano i loro genitori nella cura e protezione degli ultimi nati. Si consiglia inoltre di non inserire in acquario ciclidi provenienti da regioni geografiche diverse in particolare le specie africane e quelle americane perché le loro strutture sociali e le forme di comunicazione sono diverse tra le due specie, hanno esigenze diverse e lo sono anche le caratteristiche dell’acqua.

La riproduzione

La cosa che rende unici i ciclidi sono le tecniche di accoppiamento, il corteggiamento non è violento ma amorevole . Una volta formatasi una coppia di ciclidi, resterà unita per molti anni o addirittura sino alla morte e si riprodurranno diverse volte in un anno, entrambi i genitori si prendono cura della prole dalla deposizione delle uova sino all’ indipendenza degli avannotti, per questa ragione possono diventare aggressivi, ma solo per la difesa del territorio e della prole. Il comportamento territoriale durante l’accoppiamento è più evidente nei maschi cambiano colore per sembrare più grossi e minacciosi ed anche per impressionare le femmine presenti. La maggior parte della specie depone le uova scavando buche nella sabbia o nella ghiaia del fondale, altre invece le depongono in insenature, sotto una foglia o sopra una pietra, ma quasi tutte puliscono, ventilano e curano le uova fino alla schiusa che avviene dopo circa 5 \ 7 giorni. Una volta nati gli avannotti i genitori se ne prenderanno cura tenendoli in gruppo e se qualcuno sfugge al controllo uno dei genitori lo risucchia nella bocca e lo riporta ne gruppo, questo fino a quando i piccoli ormai indipendenti non se la caveranno da soli, il periodo può variare da 2 a 3 settimane circa. Ci sono specie tra cui la Tilapia che le uova le covano in bocca e arrivano a non nutrirsi per diverse settimane, anche dopo la schiusa per dar modo ai piccoli avannotti di rifugiarvisi in caso di pericolo. I ciclidi della specie Midas se viene privato di un gran numero di piccoli pratica il rapimento e l’adozione di altri piccoli addirittura di specie diverse fino a quando non ne avrà un numero abbastanza alto per dar modo alla progenie di sopravvivere, una volta inseriti nel gruppo i “ rapiti ” saranno curati senza distinzioni, come se fossero loro progenie. Per questo potrà capitare di osservare all’interno dell’acquario lotte tra maschi per riprendersi o rapire i piccoli avannotti. I ciclidi della specie Symphson hanno un modo molto curioso e particolare di allattare la loro prole, praticamente i piccoli brucano la pelle dei genitori che nel periodo della schiusa secerne un muco altamente nutritivo.

L’alimentazione

La dieta dei ciclidi è costituita in prevalenza, circa il 70 %, di prede vive, insetti, larve, molluschi,vermi lumache e pesci più piccoli, si trovano in commercio prodotti congelati che possono aiutarvi a mantenere una dieta varia come l’artemia salina, la dafnia pulex, le larve di zanzara, la drosophila, le uova di gambero ed infine il mysis. Potete integrare ancora con del cibo secco quali i fiocchi di artemia salina, fiocchi a base di lombrico, mangime in granuli per ciclidi, fiocchi per ciclidi, fiocchi di spirulina e fiocchi a base di krill, Dotati di un vorace appetito e passano la maggio parte del loto tempo a brucare tra le rocce, scavare nella sabbia o nella ghiaia oppure a brucare i germogli delle piante o le alghe filamentose, purtroppo per questo motivo spesso distruggono l’intera flora all’interno dell’acquario. In alcuni casi potete aggiungere all’alimentazione verdure tritate come zucchine e fagiolini.

L’Acquario

  • Per allestire un acquario è importante tenere in considerazione alcune cose molto importanti,
  • la quantità di pesci che volete inserire all’interno : 
  • se volete una sola coppia la dimensione minima consigliata è di cm 50×70 con una capacità di 300/400 litri se invece volete più esemplari le misure dell’acquario cambiano considerevolmente partendo da un minimo di cm 120x45x45.
  • il paese d’origine :
  • ogni paese di provenienza ha un suo habitat particolare in quanto a piante , rocce, sabbia, per questo è importantissimo avere queste informazioni per far sentire i nostri pesci a casa.
  • Le dimensioni :
  • alcune specie sono grandi e diventeranno i dominatori dell’acquario se inserite con specie più piccole, infatti queste ultime tenderanno a rimanere nascoste tutto il giorno per evitare di essere aggredite o mangiate.
  • Il comportamento sociale :
  • alcuni sono territoriali, altri bellicosi, altri ancora rapitori insomma ogni specie ha comportamenti diversi è bene conoscerli per poter inserire più specie nello stesso ambiente.
  • Livello di nuoto :
  • se li conoscete avrete modo di allestire l’ habitat in base alle esigenze di ognuno.
  • Compatibilità con altre specie :
  • purtroppo non tutti riescono a famigliarizzare con pesci non appartenenti alla famiglia dei ciclidi.
  • Le attrezzature :
  • il filtro varia in base alla quantità di pesci inseriti
  • sistema di riscaldamento a ventose
  • illuminazione
  • tubi per l’aria, se deciderai di posizionare la pompa o il filtro sotto la sabbia
  • un termometro per controllare le variazione delle temperature

 

Detto questo scegliete una vasca rettangolare o quadrata, per più esemplari le dimensioni minime sono di cm 120x45x45, il filtro dovrà occupare circa il 20% se non il 30% della vasca poiché i ciclidi sono grandi produttori di rifiuti organici, sul fondo la base dovrà essere ricoperta di sabbia edile con aggiunta di gusci di conchiglie o ghiaia, le rocce devono essere posizionate a diverse altezze per dar modo, in base al livello di nuoto, di riprodurre habitat per nascondersi e depositare le uova, ma ricordatevi di posizionarle in modo che non cadano o non possano essere spostate facilmente, l’illuminazione dovrà essere di colore bianco, un accorgimento per evitare lo stress ai pesci è di non tenere la luce accesa tutto il giorno poiché non ne hanno bisogno , bastano 5 – 6 ore al giorno, un po’ di più se avete molte piante, le piante devono essere robuste e ben ancorate a rocce o tronchi perché la maggior parte dei ciclidi essendo temibili scavatori tendono a ri arredare l’acquario molto spesso spostando l’arredamento da una parte all’altra della vasca.

Lasciate riposare l’acquario senza pesci per almeno una settimana per dar modo di ricreare l’habitat poi potete inserire i pesci.

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